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Le normative che regolamentano la successione ereditaria possono essere estremamente complesse, per questo motivo, è consigliabile rivolgersi a una figura professionale specializzata, ovvero l’avvocato esperto in successioni. Generalmente, si tratta di un avvocato civilista, che possiede specifiche competenze per affrontare le questioni legali connesse all’eredità. In particolare, la sua perizia consiste nell’applicare in modo corretto quanto stabilito all’interno del Libro II del Codice Civile, che tratta proprio il tema del diritto ereditario o delle successioni.

L’estremo tecnicismo di questo argomento rende necessario l’intervento di un esperto con conoscenze approfondite a riguardo, che sia in grado di offrire un servizio affidabile e che tenga conto di una situazione estremamente articolata, nella quale si intrecciano anche aspetti che esulano dall’ambito legale e fanno parte di quello emotivo, sociale e famigliare. Un ottimo punto di riferimento per chi cerca uno studio legale al quale affidarsi in Lombardia, ma anche nel resto del territorio italiano è lo Studio Legale Crivello, altamente specializzato in questo tipo di consulenze e attività.

Di seguito verrà presentato nel dettaglio il ruolo dell’avvocato esperto in eredità, facendo luce sui suoi compiti e sulle questioni concrete delle quali si occupa.

Quando contattare un avvocato esperto in successioni

Iniziamo da un aspetto molto pratico, ovvero dal precisare quali sono, nel concreto, le situazioni nelle quali è auspicabile richiedere l’aiuto di un avvocato che si occupa di cause ereditarie. Ovviamente esistono delle necessità immediate, che si verificano in presenza di una morte repentina, ma rivolgersi a questa figura può anche rappresentare la soluzione migliore per evitare che in futuro si possano verificare dei contenziosi legati alla successione, in modo da battere sul tempo eventuali problemi.

Una volta chiarito ciò, possiamo affermare che, in maniera grossolana, il lavoro dell’avvocato esperto in eredità si suddivide in due fasi, scandite dal momento dell’apertura della successione. È proprio questa prima fase che si rivela fondamentale, dal momento che coincide con quella in cui vengono stabilite le azioni da portare avanti e le misure da adottare allo scopo di scongiurare l’insorgenza di cause ereditarie e conflitti tra i successori designati. Si tratta dunque di un momento di progettazione e pianificazione che deve essere attentamente pesato insieme al professionista.

Il compito dell’avvocato nella fase precedente l’apertura della successione

Iniziamo proprio chiarendo come si inserisce il ruolo dell’avvocato esperto di eredità nei passaggi che precedono l’apertura della successione. In questo momento è possibile richiedere una consulenza per differenti scopi, a cominciare dalla redazione di un testamento olografo che rispetti nel dettaglio tutte le normative così da essere considerato valido e riduca il rischio di contenziosi tra gli eredi. Questo documento, infatti, è di primaria importanza in quanto sancisce le disposizioni della persona in merito alla modalità di distribuzione e organizzazione dei suoi beni quando non sarà più in vita. Oltre ai criteri della successione legittima, possono esserne adottati anche di differenti, dal momento che l’interessato può decidere di lasciare i suoi averi anche a figure estranee alla famiglia o perfino a enti giuridici, ad esempio delle associazioni alle quali egli è legato. In ogni caso, i parenti più stretti, identificati nelle figure dei figli e del coniuge, vengono sempre tutelati dalla legge, dal momento che a loro viene sempre riservata la cosiddetta quota indisponibile (altrimenti detta quota legittima), ovvero una porzione di eredità che spetta a loro proprio in quanto parenti stretti. In tal modo, almeno una parte del patrimonio, viene obbligatoriamente conservato all’interno della famiglia, in entità variabile in base al ruolo dei soggetti coinvolti e al loro numero, e il testatore non può decidere di destinarla altrove.

Come abbiamo affermato, il testamento deve essere anche valido: ciò significa che deve rispettare regole precise. In caso contrario, gli aventi diritto possono impugnarlo e contestarlo. Tra questi requisiti sono inclusi alcuni che riguardano la forma. Ad esempio, il testamento olografo può essere scritto solo in prima persona dal diretto interessato, di suo proprio pugno, datato e sottoscritto, salvo poi poter essere modificato o addirittura revocato dalla stessa persona in qualsiasi momento.

Oltre alla questione concernente il testamento, altri motivi che possono chiamare in causa l’avvocato per la successione fanno riferimento ai casi in cui si voglia contare su un’assistenza affidabile per gestire il passaggio generazionale di un’attività, ad esempio di un’azienda, o calcolare i diritti di ciascun beneficiario, ad esempio del coniuge separato o divorziato, o ancora la parte disponibile che non viene destinata necessariamente agli eredi legittimi secondo quanto stabilito dalla legge.

Il compito dell’avvocato nella fase successiva all’apertura della successione

Passiamo ora a vedere come può risultare utile un avvocato esperto in eredità una volta avvenuta l’apertura della successione. In questo caso, le situazioni in cui si può trarre beneficio dall’intervento di questa figura sono davvero molte, a cominciare dal momento in cui viene presentata la dichiarazione di successione telematica. Questo documento, di natura prettamente fiscale e amministrativa, reca il conteggio dei tributi che gli eredi devono pagare secondo quanto stabilito dalla legge, effettuato in base all’entità del patrimonio e al grado di parentela dei suoi beneficiari. Deve essere consegnato all’Agenzia delle Entrate, nella sede del luogo di residenza del defunto, entro un anno dalla sua scomparsa.

Inoltre, in questa fase entra in gioco anche il testamento che, come abbiamo visto, oltre a dover essere interpretato tenendo conto di tutte le clausole che vi possono essere contenute, può anche essere impugnato, se non rispetta tutti i requisiti necessari. Queste sono altre situazioni in cui il professionista fornisce la sua assistenza, così come nelle questioni attinenti alla divisione o quelle in cui è necessario giungere a un accordo tra gli eredi, in modo da risolvere eventuali conflitti senza procedere a livello giuridico. Più precisamente, per divisione si fa riferimento a un provvedimento che annulla la comunione sui beni caduti in successione da parte degli eredi. Fino al momento dell’apertura della successione, infatti, ciascun interessato è proprietario di ciascun elemento del patrimonio pro quota, mentre con la divisione ogni singolo bene viene intestato a ciascun erede, in base alla quota che, secondo la legge, gli spetta. Questo procedimento può essere richiesto da ciascun coerede e comporta spesso il bisogno di attuare dei conguagli tra le varie parti in causa. Ad esempio, può accadere che la quota percentuale di un erede designato come intestatario di un bene immobile venga ecceduta proprio a seguito dell’assegnazione dello stesso. In tal caso, occorre apportare un livellamento in modo che ciascuno abbia la porzione di eredità che gli è destinata, non di più e non di meno.

Ma possono anche verificarsi altri frangenti, ad esempio quello in cui un erede decide di rinunciare alla sua quota, e anche in tale evenienza il legale esperto di successioni interviene applicando le sue conoscenze in materia. Un simile fatto può accadere, ad esempio, quando il defunto è titolare anche di alcuni debiti. Anche questi, infatti, rientrano a far parte della sua eredità e devono essere gestiti, pertanto, dai successori. Per tale motivo, prima di accettare la propria porzione di patrimonio, occorre effettuare un calcolo per inquadrare la situazione complessiva, tenendo conto non solo dei crediti e dei beni posseduti dal parente scomparso al momento della sua morte, ma anche delle passività e delle mancanze nei confronti del Fisco o di altri creditori. Questa operazione prende il nome di ricostruzione dell’asse ereditario, ed è essenziale per scongiurare future ripercussioni negative sul proprio patrimonio. L’accettazione può avvenire attraverso un’espressione esplicita della volontà di ereditare la propria quota, ma questa operazione non è sempre necessaria, dal momento che talvolta si può desumere semplicemente dai comportamenti del beneficiario (accettazione tacita dell’eredità). In alternativa, esiste la dichiarazione con beneficio di inventario, che avviene proprio in seguito al calcolo delle voci attive e passive e al loro rendiconto. Se sono coinvolti degli eredi minorenni oppure persone giudicate incapaci ai sensi della legge, questo passaggio diviene obbligatorio. Proprio per la complessità delle situazioni che si possono presentare in seguito alla morte di una persona e alla possibile presenza di un ammontare di debiti anche consistente, è sempre consigliabile rivolgersi a un esperto in materia di eredità, per poter contare sulla sua competenza che garantisce una successione priva di sorprese. Capita spesso, per esempio, che non sia più possibile rinunciare all’eredità perché inconsapevolmente sono stati compiuti degli atti che hanno comportato una accettazione tacita dell’eredità stessa.

Infine, sempre successivamente all’apertura della successione ereditaria, possono insorgere altre incombenze che necessitano dell’intervento di questa figura, come la nomina di un curatore che si occupi dell’eredità giacente, la gestione di eventuali ricorsi e la necessità di intraprendere azioni a livello giuridico a scopo di tutela dell’eredità, ad esempio un’azione di riduzione in seguito a lesione di illegittima, la petizione o la collazione ereditaria.

Quanto costa un avvocato esperto in successione ereditaria?

Ovviamente, chi decide di contattare un avvocato che si occupi di questioni legate all’eredità, si assume l’onere di pagare la parcella dovuta per le sue consulenze. Fornire una stima dell’ammontare di questa spesa non è semplice, dal momento che tutto dipende dalla situazione specifica e dalle particolari richieste della famiglia. La regola generale, infatti, è che il costo del servizio fornito da questo professionista varia in relazione al tempo che occorre per portare a termine l’incarico, alla complessità dello stesso e al valore del patrimonio in questione.

Inoltre, alcuni compiti che vengono affidati al legale corrispondono a una parcella inferiore, ad esempio la compilazione e consegna della dichiarazione di successione, una lettera di diffida oppure la comune consulenza orale. Viceversa, altre attività richiedono diversi passaggi per essere compiute, nonché un lavoro più articolato, motivo per il quale il compenso è più alto: è questo il caso in cui si verificano dei contenziosi o si aprono delle vere e proprie cause ereditarie, che solitamente si protraggono per molto tempo e necessitano di un’assistenza molto più complessa.

Ovviamente un buon professionista si distingue non solo per l’onestà delle sue tariffe, ma anche per la trasparenza con la quale queste vengono rese note al cliente prima che egli decida di affidarsi o meno alla sua perizia. Ciò rientra anche tra i doveri della professione di avvocato che, per quanto possibile, dovrà assicurare un certo grado di prevedibilità delle spese finali che il cliente dovrà sostenere, in modo che fin dall’inizio sia possibile avere un quadro realistico, seppur grossolano, che non riservi imprevisti e sorprese.

Da questo punto di vista, un’attività come quella portata avanti dallo studio dell’avvocato Stefano Crivello costituisce un solido riferimento per tutti coloro che cercano un servizio affidabile, impeccabile, preciso e trasparente in Lombardia e nel resto del territorio italiano, rivolgendosi a un esperto sul tema della successione ereditaria.

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