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Alla morte di una persona, oltre ad affrontare le conseguenze emotive di questo tragico evento, bisogna occuparsi anche della gestione e suddivisione dei suoi beni, un compito che può essere davvero complicato se si è in presenza di molti eredi e non è stato lasciato nessun testamento. Una delle prime operazioni da compiere è la ricostruzione dell’asse ereditario, per stimare con precisione il valore dei beni, verificare l’ammontare dei debiti e determinare così le quote da assegnare ad ogni singolo erede. In questo articolo vedremo nel dettaglio come funziona la ricostruzione degli assi ereditari e a chi rivolgersi per eseguire questa delicata ma fondamentale operazione.

Asse ereditario: definizione e cosa comprende

Quando parliamo di asse ereditario, ci riferiamo all’insieme dei beni, diritti e obbligazioni in capo alla persona defunta e che devono essere trasferiti agli eredi. È opportuno sottolineare che l’asse ereditario può essere anche negativo, se vi sono debiti contratti dal defunto e che non sono stati saldati; quindi prima di procedere alla divisione dell’eredità è fondamentale ricostruire perfettamente il patrimonio del de cuius. Se parliamo di asse ereditario, non bisogna pensare solo agli immobili, ai terreni o altri beni di pregio, ma anche alle quote di società, alle obbligazioni, ai titoli azionari, agli oggetti di valore artistico, ecc. Identificare quali beni fanno parte del patrimonio è sicuramente complesso quando si parla di eredità di grande valore che comprendono diversi beni immobili e mobili; per questo è sempre opportuno rivolgersi ad un avvocato specializzato in successioni per poter procedere correttamente alla ricostruzione dell’asse ereditario. La legge stabilisce un calcolo della massa ereditaria che si basa essenzialmente su tre componenti essenziali: relictum + donatum – debitum. Il relictum individua il valore ereditario dei beni lasciati dal defunto al momento della sua morte e, come abbiamo sottolineato in precedenza, può comprendere beni di diversa natura. Per calcolare l’asse ereditario, al relictum bisogna aggiungere il donatum, che comprende tutte le donazioni effettuate in vita dal de cuius, sia quelle effettuate nello stato di residenza che all’estero. Alla somma algebrica del relictum + donatum bisogna sottrarre gli eventuali debiti lasciati del defunto. Dal calcolo effettuato, si otterrà la massa fittizia dei beni e si potrà procedere con la suddivisione delle quote. Come abbiamo specificato, si parla di massa fittizia, perché agli immobili e agli altri beni viene assegnato un valore fittizio, che può essere stato specificato espressamente dal defunto o stabilito in base al prezzo di mercato.

Ricostruzione dell’asse ereditario

Il calcolo matematico che all’apparenza sembra semplice, prevede due fasi abbastanza complesse: la prima consiste nell’identificare con precisione quali sono i beni del defunto, mentre la seconda riguarda la suddivisione delle quote ereditarie, che viene stabilita dalle norme di legge in materia di successioni. La ricostruzione dell’asse ereditario comprende il recupero di tutti gli atti di proprietà del defunto, così come l’accesso ai conti corrente, la determinazione precisa di tutte le donazioni effettuate in vita, gli eventuali beni mobili che hanno un valore di mercato (opere d’arte, mobili antichi, gioielli, ecc.), quindi si può già avere un’idea di quanto sia complicato per un erede che non ha dimestichezza con la legge determinare la massa ereditaria. Per comprendere come si calcola un asse ereditario, vi forniamo un esempio:

– il relictum ammonta a € 500.000  e comprende un immobile residenziale e due terreni edificabili, un conto corrente bancario con depositi pari a € 120.000, intestato esclusivamente al defunto;
– il donatum invece è pari a € 300.000  e riguarda un appartamento donato in vita all’unico figlio.
– i debiti sono pari a zero e si tratta perciò di un patrimonio attivo.

L’ammontare della massa fittizia in questo specifico caso sarà di € 920.000, di conseguenza bisognerà procedere con la suddivisione delle quote, riservando parte del patrimonio ai cosiddetti eredi legittimi: coniuge, ascendenti, figli, fratelli. L’esempio che vi abbiamo fornito è davvero semplice, perché si tratta di pochi beni facilmente reperibili e di una massa ereditaria, attiva, ma cosa succede se vi sono molteplici donazioni, quote societarie, obbligazioni, conti cointestati, polizze assicurative e anche debiti? Il calcolo sarà sicuramente complesso, lungo e può scatenare dissapori tra gli eredi, che possono avere pretese diverse sull’eredità. La legge stabilisce tassativamente le quote da assegnare agli eredi legittimi: ad esempio se vi è un coniuge e un figlio, questi dovranno dividersi il patrimonio a metà, mentre se vi sono più figli, la quota sarà di 2/3 a loro favore e di un terzo al coniuge superstite. La suddivisione delle quote può complicarsi se non vi è un coniuge o dei figli, perché bisognerà contattare i cugini o i fratelli, che saranno probabilmente in un numero maggiore rispetto ai parenti stretti del defunto. In molti casi, rintracciare gli eredi può diventare difficile, soprattutto se il defunto aveva perso i contatti o non ha lasciato un testamento, ed ecco che in questo specifico caso può diventare essenziale la figura dell’avvocato esperto in eredità, che si occuperà di rintracciare e contattare tutti coloro che devono essere coinvolti nella divisione del patrimonio.

A chi rivolgersi per la ricostruzione dell’asse ereditario

Quando si è in presenza di un’eredità, non sempre si è a conoscenza di tutti i beni immobili e mobili che formano il patrimonio, soprattutto se vi sono state delle donazioni in vita o ci sono operazioni finanziarie che il defunto ha compiuto in completa autonomia senza comunicarlo ai parenti prossimi. L’operazione di ricostruzione dell’asse ereditario è fondamentale per consentire agli eredi di decidere se è il caso di accettare o meno l’eredità, perché potrebbe trattarsi di una massa ereditaria su cui gravano molti debiti che dovranno essere pagati dagli eredi. Per ricostruire l’eredità vi suggeriamo di contattare un avvocato esperto e qualificato che sia specializzato in successioni ereditarie, in questo modo si avrà la certezza di ottenere un calcolo preciso e dettagliato e si potranno scongiurare eventuali controversie tra gli eredi. L’avvocato che si occupa di eredità è una figura fondamentale quando si tratta di patrimoni ingenti, dove sono presenti una moltitudine di beni in Italia e magari anche all’estero, perché la ricostruzione dell’asse ereditario comporta l’accesso a diversi atti e un calcolo aritmetico che non sempre può risolversi con una semplice addizione o sottrazione, dovendo anche confrontarsi con le leggi di altri paesi e con le diverse normative che disciplinano le successioni ereditarie.

Per la ricostruzione dell’asse ereditario potete contattare lo Studio Legale Crivello, che da diversi anni si occupa con professionalità e competenza di eredità ed è sempre pronto ad assistervi durante tutte le fasi della successione ereditaria. Per richiedere una consulenza vi invitiamo a visitare il sito web dello Studio Legale Crivello. Qui potrete trovare tutte le informazioni necessarie e i contatti per prendere appuntamento con un nostro avvocato espero in eredità.

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