Studio Legale Crivello https://www.studiolegalecrivello.it Studio Legale Crivello Melegnano Mon, 04 Mar 2024 23:54:32 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.6 https://www.studiolegalecrivello.it/wp-content/uploads/2018/03/cropped-favicon_crivello-32x32.png Studio Legale Crivello https://www.studiolegalecrivello.it 32 32 Impugnazione Testamento: Guida e Consigli Legali https://www.studiolegalecrivello.it/successione-e-eredita/guida-impugnazione-testamento/ Mon, 04 Mar 2024 11:35:33 +0000 https://www.studiolegalecrivello.it/?p=8552 Se ti trovi nella situazione di dover impugnare un testamento, hai necessariamente bisogno di una guida legale che ti assista nei passaggi […]

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Se ti trovi nella situazione di dover impugnare un testamento, hai necessariamente bisogno di una guida legale che ti assista nei passaggi complessi di questo processo. In questa guida, noi dello Studio Legale Crivello ti forniremo consigli pratici su come impugnare un testamento in modo corretto, al fine di far valere i tuoi diritti nella successione ereditaria.

L’impugnazione di un testamento richiede competenze legali specifiche e conoscenze delle procedure approfondite. Per questo motivo, è essenziale rivolgersi a un professionista come quelli presenti nello Studio Legale Crivello. Lo Studio Legale Crivello è ormai conosciuto in tutta Italia per le sue competenze e la sua esperienza nel campo del diritto ereditario e, in generale, del diritto di famiglia.

Impugnare un testamento significa intraprendere una procedura complessa, ma con l’assistenza di uno studio specializzato nella materia riuscirai a far valere i tuoi diritti nella successione ereditaria. Continua a leggere questa guida per scoprire consigli utili sulla procedura di impugnazione di un testamento.

Cos’è la successione legittima

La successione legittima comprende una categoria di eredi che non possono essere esclusi neanche con la successione testamentaria. Questa categoria comprende il coniuge, i figli legittimi, legittimati ed adottivi, gli ascendenti, nonché i collaterali.

Il coniuge ha diritto alla metà del patrimonio del defunto se concorre con un figlio, un terzo se concorre con più figli, e due terzi se concorre con ascendenti o fratelli. Gli eredi più prossimi escludono quelli più remoti dalla successione.

Tipo di erede Percentuale di eredità
Coniuge Metà del patrimonio se concorre con un figlio
Un terzo del patrimonio se concorre con più figli
Due terzi del patrimonio se concorre con ascendenti o fratelli
Figli legittimi Concorrono in parti uguali all’eventuale rimanente dell’eredità dopo la quota del coniuge
Collaterali Vengono chiamati in successione solo in mancanza di coniuge, figli legittimi ed ascendenti

Cosa succede in mancanza di eredi

Quando una persona muore senza lasciare eredi legittimi o designati nel testamento, si apre la successione dello Stato. In questa situazione, lo Stato acquisisce i beni del defunto ma non risponde di eventuali debiti che superino il valore dei predetti beni. È importante sottolineare che la successione dello Stato si verifica solo quando non ci sono altre persone che abbiano diritto all’eredità.

Esempio del processo di successione dello Stato:

Caso Descrizione
Caso 1 Il defunto non ha parenti vivi e non ha lasciato un testamento.
Caso 2 Il defunto non ha parenti vivi e tutti i beneficiari designati nel testamento sono deceduti prima di lui.
Caso 3 Il defunto non ha parenti vivi e tutti i beneficiari designati nel testamento hanno rinunciato all’eredità.

È importante fare una distinzione tra la successione dello Stato e la successione intestata. La successione intestata si verifica quando il defunto non ha lasciato un testamento o quando il testamento è invalido. In questo caso, avranno diritto all’eredità gli eredi legittimi indicati dalla legge.

Cosa significa successione testamentaria

La successione testamentaria si verifica quando il defunto ha redatto un testamento valido. In questa situazione, una parte dell’eredità viene riservata agli eredi necessari, come previsto dalla legge. La quota disponibile è la parte dell’eredità di cui il testatore può disporre liberamente, mentre la parte di legittima è quella che non può essere disposta e spetta agli eredi necessari.

Termine Definizione
Successione testamentaria Processo legale in cui viene attuata la volontà del defunto espressa nel testamento
Quota di eredità Parte dell’eredità spettante a ciascun erede secondo le disposizioni testamentarie
Eredi necessari Coloro che hanno diritto a una parte di legittima e non possono essere esclusi dalla successione testamentaria
Disposizione testamentaria Istruzioni specifiche del defunto riguardo alla suddivisione dei suoi beni e delle sue proprietà
Quota disponibile Parte dell’eredità di cui il testatore può disporre liberamente
Parte di legittima Parte dell’eredità che spetta necessariamente ad alcuni eredi e che non può essere destinata ad altri soggetti

Lesione della legittima

La lesione della legittima si verifica quando il legittimario riceve beni per un valore inferiore a quello della quota di legittima prevista dalla legge. In tal caso, il legittimario ha 10 anni di tempo per impugnare il testamento. Inoltre, se le disposizioni testamentarie o le donazioni eccedono la porzione disponibile, il legittimario può impugnare il testamento con un’azione di riduzione, che permette di ridurre proporzionalmente tali disposizioni.

Termini chiave Spiegazione
Lesione della legittima Quando il legittimario riceve beni per un valore inferiore a quello della quota di legittima.
Riduzione del testamento L’azione legale per ridurre le disposizioni testamentarie o le donazioni che eccedono la quota disponibile.
Azione di riduzione L’azione legale che permette al legittimario di ridurre proporzionalmente le disposizioni testamentarie o le donazioni.
Disposizioni testamentarie La volontà del testatore espressa nel testamento con l’assegnazione dei beni ai vari soggetti.
Donazioni I trasferimenti gratuiti di beni o diritti effettuati dal testatore prima del decesso.
Valore inferiore alla legittima Quando il valore dei beni ricevuti dal legittimario è inferiore a quello stabilito dalla legge.

L’azione di riduzione e la sua efficacia

L’azione di riduzione è un importante strumento legale per rendere inefficaci le disposizioni testamentarie e le donazioni che ledono la quota di legittima. Questa azione può essere esercitata contro gli eredi, i legatari e i donatari e ha l’obiettivo di garantire il rispetto dei diritti dei legittimari.

Il legittimario ha il diritto di richiedere la restituzione dei beni con un’azione di riduzione se i beneficiari non provvedono volontariamente alla restituzione di quanto ricevuto indebitamente. L’efficacia dell’azione di riduzione dipende dalla prova concreta che i beni donati o lasciati ai beneficiari eccedono il valore della quota a loro spettante.

L’azione di riduzione ha enorme importanza perché garantisce l’equità nella successione ereditaria. Attraverso questa azione, i legittimari possono far valere i loro diritti e garantire una ripartizione adeguata del patrimonio del defunto.

L’avente causa, la restituzione e la compensazione

Nel caso in cui il donatario abbia alienato il bene a terzi, l’azione di restituzione può essere esercitata solo se il valore dei beni donati non è sufficiente a coprire la quota di legittima. Se la differenza tra la quota di legittima e il valore dei beni donati non supera il 25%, il legittimario sarà compensato in denaro, altrimenti l’intero bene sarà assegnato al legittimario.

Calcolo della legittima e riunione fittizia

Per determinare se vi sia stata una lesione della legittima, bisogna calcolare con esattezza la quota di cui il testatore poteva disporre liberamente. Questo viene fatto tramite una riunione fittizia del relictum, che comprende tutti i beni rientranti nell’asse ereditario, con il donatum, ossia i beni donati in vita dal defunto. In caso di lesione delle prerogative dei legittimari, si può agire in riduzione.

Prescrizione e azioni collaterali

Nel contesto dell’impugnazione di un testamento per lesione della legittima, è fondamentale comprendere le tempistiche e le azioni legali correlate. Uno degli ostacoli maggiori è rappresentato dalla prescrizione decennale, che determina il limite di tempo entro il quale l’azione di riduzione può essere esercitata. La prescrizione decennale implica che tale azione debba essere intrapresa entro dieci anni dall’apertura della successione.

Conclusione

In conclusione, l’impugnazione di un testamento per lesione della legittima è una procedura complessa che richiede conoscenze legali specifiche. È importante seguire l’iter legale corretto e consultare un avvocato specializzato per fare valere i propri diritti nella successione ereditaria. Con i consigli pratici forniti in questa guida, sarai in grado di affrontare il processo di impugnazione e far valere le tue ragioni.

Se ti trovi ad affrontare questioni legate all’eredità e vuoi conoscere i tuoi diritti e come farli valere, lo Studio Legale Crivello è qui per guidarti attraverso ogni aspetto del diritto successorio, offrendo consulenza professionale e supporto personalizzato. Che tu abbia bisogno di assistenza nella gestione di testamenti, nella divisione dei beni, o nella risoluzione di controversie ereditarie, i nostri esperti sono pronti a fornirti le soluzioni più adatte alla tua situazione specifica. Contattaci per un primo incontro: insieme, possiamo trovare la soluzione più adatta per proteggere i tuoi interessi e quelli dei tuoi cari.

 

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Guida alla Ricostruzione Asse Ereditari in Italia https://www.studiolegalecrivello.it/successione-e-eredita/guida-ricostruzione-asse-ereditari/ Mon, 04 Mar 2024 11:05:56 +0000 https://www.studiolegalecrivello.it/?p=8550 La ricostruzione asse ereditari è un complesso processo legale finalizzato a determinare l’ammontare del patrimonio ereditario e le quote di legittima degli eredi. In questa guida, […]

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La ricostruzione asse ereditari è un complesso processo legale finalizzato a determinare l’ammontare del patrimonio ereditario e le quote di legittima degli eredi. In questa guida, esploreremo i dettagli e i requisiti legali di questo processo in Italia.

Cosa è la ricostruzione asse ereditari

La ricostruzione asse ereditari è un processo legale che viene utilizzato per individuare il patrimonio ereditario di una persona al momento della sua morte. Questo processo coinvolge la valutazione dei beni e delle donazioni, nonché la detrazione dei debiti ereditari. L’obiettivo è stabilire la quota di legittima che spetta a ciascun erede.

I requisiti legali della ricostruzione asse ereditari

Per effettuare correttamente la ricostruzione asse ereditari, è necessario rispettare i requisiti legali stabiliti dal Codice Civile italiano. Secondo l’articolo 556 del Codice Civile, si forma una massa di tutti i beni appartenuti al defunto al momento della morte, detraendone i debiti. Successivamente, si calcola la quota di disponibile della quale il defunto poteva cioè disporre liberamente.

Requisiti legali per la ricostruzione asse ereditari:

Requisito Descrizione
Massa dei beni Formazione di una massa di tutti i beni appartenuti al defunto al momento della morte.
Detrazione dei debiti Detrazione dei debiti ereditari dalla massa dei beni.
Calcolo della quota di disponibile Calcolo della quota di disponibile di cui il defunto poteva disporre liberamente.

Conformarsi a questi requisiti legali è essenziale per garantire una corretta ricostruzione dell’asse ereditario e una divisione equa del patrimonio tra gli eredi. Assicurarsi di ottenere una consulenza legale specializzata come quella offerta dallo Studio Legale Crivello può aiutare a districarsi attraverso i complessi aspetti legali della normativa in materia di eredità.

La determinazione del patrimonio ereditario

Per determinare l’ammontare del patrimonio ereditario, occorre valutare attentamente tutti i beni di cui il defunto era proprietario al momento della sua morte. Questa valutazione comprende sia i beni che sono stati lasciati in eredità, sia quelli che sono stati donati durante la sua vita.

La determinazione del patrimonio ereditario richiede un’analisi accurata e dettagliata della massa dei beni. È necessario considerare il valore di ogni singolo bene, al fine di ottenere una stima accurata della totalità del patrimonio.

Una volta calcolato l’ammontare complessivo dei beni ereditari, è importante tener conto dei debiti ereditari. Questi debiti vengono detratti dalla massa dei beni per ottenere il netto patrimoniale, che rappresenta l’effettivo ammontare del patrimonio ereditario disponibile per la successione.

Bene Valore
Terreno € 200.000
Casa € 300.000
Auto € 20.000
Investimenti € 500.000

Nell’esempio riportato nella tabella, viene presentato un elenco di alcuni beni da considerare nella determinazione del patrimonio ereditario. Ogni bene ha un valore specifico, che contribuisce alla determinazione del valore complessivo del patrimonio.

Una volta calcolato il netto patrimoniale, sarà possibile procedere alla divisione del patrimonio tra gli eredi, rispettando le quote di legittima stabilite dalla legge.

L’ammontare del patrimonio ereditario

Dall’operazione di determinazione del patrimonio ereditario si ottiene un netto patrimoniale, che rappresenta il valore rispetto al quale vanno stabilite le quote di legittima degli eredi necessari. Questo ammontare del patrimonio può variare a seconda dei beni e delle donazioni presenti nel patrimonio ereditario.

Tipo di Bene Valore
Immobili €500,000
Automobili €50,000
Investimenti €200,000
Conti Bancari €100,000
Altri Beni €150,000

Netto Patrimoniale Totale: €1,000,000

Le quote di legittima degli eredi

Le quote di legittima rappresentano la porzione di patrimonio ereditario che spetta a ciascun erede necessario secondo la legge. Le quote vengono calcolate in base all’ammontare del patrimonio disponibile e alle disposizioni di legge che regolano la successione ereditaria. È importante determinare correttamente le quote di legittima per garantire una divisione equa del patrimonio.

Calcolo delle quote di legittima

Erede Quota di Legittima
Erede 1 [Calcolo della quota di legittima per l’erede 1]
Erede 2 [Calcolo della quota di legittima per l’erede 2]
Erede 3 [Calcolo della quota di legittima per l’erede 3]

La divisione delle quote di legittima è essenziale per assicurare che ogni erede necessario riceva la sua giusta parte del patrimonio ereditario. Per effettuare il calcolo, è necessario considerare l’ammontare del patrimonio disponibile, che rappresenta la parte non destinata alle disposizioni testamentarie o all’assegnazione libera del defunto. In base alle disposizioni di legge che regolano la successione ereditaria, si determina la percentuale della quota di legittima spettante a ciascun erede.

Ad esempio, se il patrimonio disponibile ammonta a 100.000 euro e ci sono tre eredi necessari, la quota di legittima per ciascun erede potrebbe essere di 33.333 euro. Tuttavia, è importante tenere presente che la legge può prevedere differenti percentuali in base ai rapporti familiari e alla situazione specifica.

Per garantire una corretta divisione delle quote di legittima, è consigliabile affidarsi a un professionista come quelli presenti nello Studio Legale Crivello. Con la sua competenza e conoscenza del diritto successorio italiano, lo Studio Legale Crivello può fornire un supporto affidabile e personalizzato nel calcolo e nella determinazione delle quote di legittima.

Possibili azioni di riduzione

Se gli eredi vengono lesi nelle loro quote di legittima, è possibile intraprendere azioni di riduzione per ripristinare l’equilibrio. Queste azioni legali possono essere promosse dagli eredi lesi anche per fare rientrare nell’asse ereditario le donazioni effettuate in vita dal de cuius e che hanno determinato uno squilibrio tra le quote ereditarie. L’obiettivo di queste azioni è garantire una divisione equa del patrimonio ereditario e tutelare i diritti degli eredi.

Azioni di riduzione per il ripristino dell’equilibrio

Azione Descrizione
Azione di riduzione Consiste nel promuovere un’azione legale per ottenere la riduzione delle donazioni che superano le quote di legittima degli eredi lesi.
Richiesta di riduzione Viene presentata una richiesta formale alle autorità competenti per avviare il processo di riduzione delle donazioni lesive.
Valutazione delle donazioni Le donazioni che superano le quote di legittima vengono valutate secondo le disposizioni di legge per determinare l’entità della riduzione richiesta.
Procedimento legale Viene avviato un procedimento legale in tribunale per decidere sulla riduzione delle donazioni lesive e ripristinare l’equilibrio tra gli eredi.

Queste azioni di riduzione sono strumenti legali fondamentali per garantire una corretta distribuzione del patrimonio ereditario e finalizzate alla formazione delle quote di legittima degli eredi secondo i parametri stabiliti dalla legge. Affidarsi ad uno studio legale specializzato come lo Studio Legale Crivello può fornire l’assistenza e l’esperienza necessarie per affrontare con successo queste azioni e ottenere una divisione equa del patrimonio.

Il ruolo dello Studio Legale Crivello nella ricostruzione asse ereditari

Lo Studio Legale Crivello è composto da un team di professionisti esperti che opera su tutto il territorio nazionale, e specializzato nella ricostruzione dell’asse ereditario. Con la nostra competenza e conoscenza del diritto successorio italiano, offriamo un supporto affidabile per navigare attraverso le complessità della normativa riguardante la ricostruzione dell’asse ereditario e garantire il rispetto dei requisiti legali.

L’importanza di affidarsi ad un professionista

Affidarsi ad un professionista come quelli che compongono lo Studio Legale Crivello per la ricostruzione dell’asse ereditario è fondamentale per garantire una corretta valutazione del patrimonio ereditario, il rispetto dei requisiti legali e una divisione equa del patrimonio tra gli eredi. Il supporto di un professionista esperto offre sicurezza e tranquillità durante questo complesso processo legale.

La disponibilità del patrimonio ereditario

La parte del patrimonio ereditario che non è destinata alle quote di legittima degli eredi viene definita disponibile. Questa porzione del patrimonio può essere oggetto di disposizioni testamentarie e assegnata liberamente dal defunto. È importante stabilire correttamente la quota di disponibile per garantire una divisione equa del patrimonio tra gli eredi.

Nella divisione del patrimonio ereditario, le quote di legittima vengono assegnate agli eredi secondo la legge. La parte restante, ovvero quella disponibile, può essere suddivisa a discrezione del defunto o in base a disposizioni testamentarie. È fondamentale stabilire correttamente la quota di disponibile al fine di garantire una giusta divisione del patrimonio tra gli eredi.

L’impatto delle donazioni sulla ricostruzione asse ereditari

Le donazioni effettuate dal defunto durante la vita possono influire sulla ricostruzione dell’asse ereditario. Questo perché in alcuni casi, le donazioni possono essere considerate lesive delle quote di legittima degli eredi, rendendo necessarie azioni di riduzione. È essenziale valutare attentamente l’impatto delle donazioni sulla ricostruzione dell’asse ereditario al fine di garantire una divisione equa del patrimonio.

Impatto delle donazioni sulla ricostruzione asse ereditari Descrizione
Influenza sulle quote di legittima Le donazioni possono ridurre la quota di legittima a cui gli eredi hanno diritto, poiché queste possono essere considerate lesive della quota stabilita legalmente.
Azioni di riduzione In presenza di donazioni lesive, gli eredi possono intraprendere azioni legali per ridurre tali donazioni al fine di ripristinare l’equilibrio e garantire una divisione equa del patrimonio.
Valutazione accurata È importante valutare attentamente l’impatto delle donazioni sulla ricostruzione asse ereditari per evitare controversie legali e garantire la corretta divisione dei beni.

La comprensione dell’impatto delle donazioni sulla ricostruzione dell’asse ereditario è fondamentale per portare a termine con successo attraverso questo complesso processo legale. Affidarsi a un professionista come quelli che compongono lo Studio Legale Crivello, operante in tutta Italia, può offrire la consulenza legale necessaria per affrontare efficacemente le implicazioni delle donazioni nel contesto della ricostruzione dell’asse ereditario.

Conclusione

La ricostruzione dell’asse ereditario è un processo complesso ma fondamentale per garantire una divisione equa del patrimonio ereditario. Affidarsi ad un professionista come quelli che compongono lo Studio Legale Crivello e ottenere assistenza legale specializzata, risulta fondamentale per giungere al risultato sperato nella complessa attività di ricostruzione dell’asse ereditario.

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Guida Essenziale su Successione Legittima in Italia https://www.studiolegalecrivello.it/successione-e-eredita/guida-su-successione-legittima-in-italia/ Mon, 04 Mar 2024 10:25:19 +0000 https://www.studiolegalecrivello.it/?p=8547 La “successione legittima” (anche detta “successione ab intestato”) è un insieme di norme giuridiche che definiscono chi eredita il patrimonio di una […]

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La “successione legittima” (anche detta “successione ab intestato”) è un insieme di norme giuridiche che definiscono chi eredita il patrimonio di una persona defunta in caso di assenza di testamento. La successione legittima si verifica quando non è stato redatto un testamento prima della morte del soggetto. La legge italiana regola la successione ereditaria in modo da permettere a chiunque di decidere liberamente a chi lasciare i propri beni attraverso il testamento, ma quando manca un testamento, la legge determina chi sono gli eredi legali. Gli eredi legali nell’ordine di successione includono il coniuge o la persona unita civilmente, i discendenti, gli ascendenti, i collaterali, gli altri parenti e, in mancanza di questi ultimi, lo Stato.

Il Coniuge come Erede Principale nella Successione Legittima

Nella successione legittima, il coniuge rappresenta un erede di rilievo. Secondo l’articolo 565 del Codice Civile, il coniuge ha diritto a una quota del patrimonio del defunto, che varia a seconda della presenza di altri successibili. Nel caso in cui ci sia un solo figlio, il coniuge ha diritto alla metà del patrimonio. Se, invece, ci sono più figli, la quota spettante al coniuge si riduce a un terzo del patrimonio.

Se il coniuge concorre all’eredità con gli ascendenti (cioè i genitori del defunto) o con fratelli e sorelle, la quota spettante al coniuge sarà di due terzi del patrimonio. In mancanza di altri successibili, l’intera eredità viene devoluta al coniuge.

Oltre al suo ruolo di erede, al coniuge superstite sono attribuiti ulteriori diritti nella successione legittima. In particolare, il coniuge ha il diritto di abitare per tutta la sua vita nella casa familiare e il diritto di utilizzare i mobili che la corredano.

Di seguito è riportata una tabella che illustra la quota spettante al coniuge in base alla presenza di altri successibili:

Situazione Quota Spettante al Coniuge
Coniuge e un solo figlio Metà del patrimonio
Coniuge e più figli Un terzo del patrimonio
Coniuge, ascendenti e/o fratelli e sorelle Due terzi del patrimonio
Mancanza di altri successibili Intera eredità

In conclusione, il coniuge gode di una posizione di rilievo nella successione legittima, garantendogli una quota significativa del patrimonio del defunto. Inoltre, il coniuge ha, come giàdetto, diritti aggiuntivi come il diritto di abitazione sulla casa familiare e il diritto di uso sui mobili. È quindi fondamentale comprendere le disposizioni di legge in materia di successione legittima per avere chiarezza sui diritti e le quote spettanti al coniuge in caso di decesso del partner.

La Posizione del Convivente nella Successione Legittima

Per quanto riguarda i conviventi, è importante distinguere tra persona unita civilmente e convivente di fatto. L’unione civile è una forma di convivenza di coppia che la legge riconosce attraverso uno specifico istituto giuridico, simile al matrimonio. Il coniuge o la persona unita civilmente ha diritto alla successione e alla quota riserva come legittimario. D’altra parte, il convivente di fatto, nell’ambito di una convivenza stabile tra due persone non vincolate da matrimonio o unione civile, ha diritti successori limitati. La legge stabilisce il diritto al mantenimento dell’abitazione e la successione nel contratto di locazione solo se il convivente di fatto risulta conduttore da contratto.

Ordine di Successione degli Altri Parenti nella Successione Legittima

Nella successione legittima, dopo il coniuge o la persona unita civilmente, i discendenti e gli ascendenti, l’ordine di successione prosegue con gli altri parenti. Questo secondo ordine di successione coinvolge i genitori, i fratelli, le sorelle e i discendenti di questi ultimi.

In caso di assenza di figli, i genitori e i fratelli si dividono l’eredità in parti uguali. Ad esempio, se il defunto aveva due genitori e tre fratelli, l’eredità andrà divisa in cinque parti uguali tra i cinque successibili.

Tuttavia, è importante distinguere tra fratelli unilaterali e fratelli germani. I fratelli unilaterali, ossia quelli che hanno lo stesso padre o la stessa madre, hanno diritto alla metà della quota spettante ai fratelli germani, cioè quelli che hanno sia la stessa madre che lo stesso padre. Questo significa che se il defunto aveva due fratelli germani e due fratelli unilateralmente, l’eredità andrà divisa in quattro parti uguali tra i quattro fratelli.

Esempio:

Supponiamo che Maria sia deceduta senza lasciare un testamento. Era sposata con Luigi, ma non avevano figli. Maria aveva un fratello germano, Marco, e un fratello unilaterale, Luca, che era nato dalla madre di Maria da una precedente relazione.

Secondo l’ordine di successione, in questa situazione Luigi, il coniuge superstite, avrebbe diritto a una quota di metà dell’eredità. I genitori di Maria, se ancora in vita, avrebbero diritto all’altra metà. Pertanto, in questo caso specifico, l’eredità di Maria sarebbe divisa tra Luigi e i suoi genitori.

Parenti Quota di successione
Luigi (coniuge) 50%
Genitori 25% ciascuno

Nel terzo ordine di successione sono inclusi i collaterali dal terzo al sesto grado di parentela. Questi collaterali ereditano solo in assenza di altri successibili. Al di là del sesto grado di parentela, la successione è esclusa e l’eredità viene devoluta allo Stato.

È importante consultare un avvocato specializzato in successione legittima come quelli dello Studio Legale Crivello per comprendere appieno l’ordine di successione degli altri parenti e i relativi diritti e quote spettanti.

Distinzione tra Successione Legittima e Successione Necessaria

La successione legittima e la successione necessaria sono due concetti fondamentali nell’ambito dell’eredità. È importante comprendere la distinzione tra di esse per capire i diritti e le prerogative degli eredi legittimi e dei legittimari.

La successione legittima si riferisce alla trasmissione dell’intero patrimonio di una persona defunta in assenza di un testamento. In questa situazione, la legge stabilisce chi sono gli eredi legittimi che succedono al defunto secondo quanto stabilito dalla normativa vigente. Gli eredi legittimi possono includere il coniuge, i discendenti e gli ascendenti del defunto.

D’altra parte, la successione necessaria riguarda una quota riservata del patrimonio del defunto che spetta ai legittimari, indipendentemente dalla presenza o meno di un testamento. I legittimari, che possono essere il coniuge, i discendenti e gli ascendenti, hanno diritto a una parte del patrimonio anche se vengono esclusi come eredi dal testamento del defunto.

Tabella: Differenze tra Successione Legittima e Successione Necessaria

Successione Legittima Successione Necessaria
Si verifica in assenza di un testamento. Si applica anche in presenza di un testamento che esclude i legittimari come eredi.
Riguarda l’intero patrimonio del defunto. Stabilisce una quota riservata a determinati legittimari.
Gli eredi legittimi sono determinati dalla legge. I legittimari hanno diritto a una quota indipendentemente dalle disposizioni testamentarie.
Include il coniuge, i discendenti e gli ascendenti. Comprende il coniuge, i discendenti e gli ascendenti.

Esempi di Successione Legittima in Diverse Situazioni

Per capire meglio come funziona la successione legittima, vediamo alcuni esempi.

Esempio 1: Zio senza figli

Supponiamo che uno zio muoia senza figli e senza lasciare un testamento. In questa situazione, gli eredi legali saranno i nipoti di primo grado, ovvero i figli dei fratelli e delle sorelle del defunto. La quota spettante a ciascun nipote dipenderà dal numero totale di nipoti e l’eredità verrà suddivisa in parti uguali tra loro.

Esempio 2: Zio con moglie e figli ma con testamento

Immaginiamo che uno zio abbia una moglie e dei figli, ma abbia fatto un testamento lasciando tutti i suoi averi al nipote. In questa situazione, il testamento è nullo perché ha leso le quote di legittima del coniuge e dei figli.

Questi esempi illustrano come la successione legittima operi in diverse situazioni, dipendendo dalla presenza o assenza di figli e da eventuali testamenti redatti dal defunto.

Situazione Eredi Legali
Zio senza figli Nipoti di primo grado
Zio con moglie e figli ma con testamento Eredi determinati dal testamento, ma anche necessariamente coniuge, figli e ascendenti

Considerazioni sulla Confusione tra Successione Legittima e Successione Necessaria

La confusione tra successione legittima e successione necessaria è abbastanza comune tra le persone. Spesso ci si chiede quali siano le differenze tra “eredità legittima” e “legittima eredità” o come determinare la quota legittima nella successione senza testamento. È importante fare chiarezza su questi concetti.

Quando parliamo di “eredità legittima”, ci riferiamo all’insieme di norme che stabiliscono chi sono gli eredi potenziali secondo la legge. Gli eredi legittimi sono coloro che hanno il diritto di ereditare secondo la successione legittima, indipendentemente dalla presenza o assenza di un testamento.

D’altra parte, la “legittima eredità” si riferisce alla quota del patrimonio che la legge riserva a determinati soggetti, noti come legittimari, anche quando è presente un testamento. I legittimari sono il coniuge, i discendenti e gli ascendenti del defunto. Ricevono una parte della successione indipendentemente dal contenuto del testamento.

È importante sottolineare che la quota legittima nella successione senza testamento viene determinata dalla legge. Se non è stato redatto un testamento, i legittimari hanno diritto alla loro quota riservata secondo la legge.

Terminologia Definizione
Eredità legittima L’insieme di norme che stabiliscono gli eredi potenziali secondo la legge.
Legittima eredità La quota del patrimonio che la legge riserva ai legittimari, anche quando è presente un testamento.
Quota legittima nella successione senza testamento La parte del patrimonio che spetta ai legittimari quando non è stato redatto un testamento.

Gli Eredi Legittimi e i Legittimari nella Successione Legittima

Quando si tratta di successione legittima, è importante capire la differenza tra gli eredi legittimi e i legittimari. Gli eredi legittimi sono coloro che possono ereditare secondo la legge, compresi il coniuge, i parenti fino al sesto grado e lo Stato in assenza di altri successibili. La legge italiana stabilisce un ordine di successione che determina chi eredita il patrimonio di un defunto in mancanza di un testamento. Questo assicura che non ci sia una situazione di in cui i beni rimangano senza proprietario.

I legittimari, d’altra parte, sono solo il coniuge, i discendenti e gli ascendenti, ai quali la legge riserva una quota del patrimonio anche se è presente un testamento che li esclude dall’eredità. Questa quota, chiamata “quota riservata” o “quota legittima”, è stabilita per garantire una protezione minima ai membri più vicini della famiglia del defunto. La successione necessaria, quindi, si applica solo ai legittimari e non include altri parenti o lo Stato.

Per capire meglio queste nozioni, ecco una tabella che riassume la differenza tra gli eredi legittimi e i legittimari:

Eredi Legittimi Legittimari
Coniuge Coniuge
Parenti fino al sesto grado Discendenti e ascendenti
Stato

La tabella mostra chiaramente che gli eredi legittimi comprendono il coniuge, i parenti fino al sesto grado e lo Stato, se non ci sono altri successibili. D’altra parte, i legittimari sono solo il coniuge, i discendenti e gli ascendenti. Questa distinzione è essenziale per comprendere come vengono ripartiti i beni in caso di successione legittima.

Differenze tra Convivenza Civilmente Riconosciuta e Convivenza di Fatto

È fondamentale distinguere tra la convivenza legalmente riconosciuta e la convivenza di fatto. L’unione civile è una forma di convivenza simile al matrimonio, in cui la legge riconosce uno status giuridico agli individui coinvolti. La convivenza di fatto, invece, è una convivenza stabile tra due persone senza un legame formale come il matrimonio o l’unione civile. Mentre la convivenza legale offre diritti successori e di legittimario, la convivenza di fatto ha diritti limitati.

Conclusione

La successione legittima è un insieme di norme giuridiche che regolano l’eredità di una persona defunta in assenza di un testamento. È fondamentale comprendere tali norme per identificare gli eredi legittimi e i legittimari, nonché i loro diritti e le quote spettanti. La successione legittima differisce dalla successione necessaria che stabilisce una quota riservata per i legittimari. In caso di mancanza di un testamento, la successione legittima determina chi eredita il patrimonio secondo la legge.

Lo Studio Legale Crivello si pone come esperto nella successione legittima, offrendo consulenza legale competente e affidabile in tutto il territorio nazionale. Il nostro team di avvocati specializzati fornisce supporto personalizzato e professionale per affrontare tutte le questioni relative all’eredità e garantire che i diritti dei clienti siano tutelati in conformità alle norme giuridiche vigenti.

Affidarsi a uno studio legale con competenza nella successione legittima offre tranquillità e sicurezza ai clienti, poiché la procedura può essere complessa e richiede una conoscenza approfondita delle leggi e dei processi giuridici. Lo Studio Legale Crivello si propone di seguire i suoi clienti durante tutto l’iter della successione legittima, garantendo un’adeguata tutela dei diritti e degli interessi dei suoi assistiti. Contattaci per un appuntamento e,nsieme, esploreremo le migliori strategie per tutelare efficacemente i tuoi interessi e quelli dei tuoi cari.

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Guida alla separazione consensuale con l’assistenza di un avvocato https://www.studiolegalecrivello.it/separazione-e-divorzio-2/separazione-consensuale-con-avvocato/ Mon, 22 Jan 2024 10:21:29 +0000 https://www.studiolegalecrivello.it/?p=8528 La separazione consensuale con avvocato è una procedura legale che permette a due coniugi di separarsi in modo amichevole e raggiungere un […]

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La separazione consensuale con avvocato è una procedura legale che permette a due coniugi di separarsi in modo amichevole e raggiungere un accordo su tutti gli aspetti legati alla separazione, come l’affidamento dei figli, la divisione dei beni e gli assegni di mantenimento.

Per le separazioni e i divorzi nella zona di Melegnano e dintorni, lo Studio Legale Crivello è il professionista di fiducia a cui affidarsi. Il nostro team di avvocati esperti fornisce assistenza legale specializzata per garantire una separazione consensuale senza intoppi e nel minor tempo possibile.

Scegliere il giusto avvocato è fondamentale per ottenere un risultato soddisfacente nella separazione consensuale. Lo Studio Legale Crivello ha un’esperienza di oltre 20 anni nell’ambito delle separazioni e dei divorzi, e offre una consulenza legale competente per affrontare tutte le questioni legate alla separazione.

Se state cercando un avvocato per la vostra separazione consensuale o giudiziale, contattate lo Studio Legale Crivello. Saremo lieti di assistervi e di fornirvi il supporto legale necessario per affrontare questa delicata fase della vostra vita.

Separazione Consensuale vs. Separazione Giudiziale

La prima decisione che i coniugi devono prendere riguardo alla separazione è se optare per una separazione consensuale o giudiziale. La separazione consensuale implica che entrambi i coniugi siano d’accordo sulla decisione di separarsi e sul contenuto dell’accordo di separazione. La separazione giudiziale viene invece avviata quando uno dei coniugi decide di rivolgersi autonomamente al giudice poiché non vi è l’accordo in merito alla volontà di separarsi o vi sono divergenze in ordine alle pretese avanzate da ciascuno dei coniugi.

Nella separazione consensuale, i coniugi possono raggiungere un accordo pacifico senza dover coinvolgere un tribunale. Questo tipo di separazione è solitamente più rapida e meno costosa rispetto a una separazione giudiziale. Durante la separazione consensuale, i coniugi hanno la possibilità di stabilire insieme le modalità di affidamento dei figli, la divisione dei beni e la quantificazione degli assegni di mantenimento.

D’altra parte, la separazione giudiziale diventa l’unica strada percorribile quando un coniuge non accetta i termini proposti dall’altro coniuge e non vi è alcuna possibilità di trovare un’intesa che soddisfi le diverse aspettative. In questo caso, un giudice sarà chiamato a decidere autonomamente sugli aspetti legati alla separazione, come l’affidamento dei figli, la divisione dei beni e l’ammontare degli assegni di mantenimento.

Per entrambe le tipologie di separazione, è consigliabile richiedere l’assistenza di uno studio legale specializzato come lo Studio Legale Crivello. I professionisti dello Studio Legale Crivello hanno una esperienza di oltre 20 anni nelle pratiche di separazione consensuale e giudiziale e possono aiutare i coniugi ad affrontare con consapevolezza la procedura al fine di raggiungere un accordo soddisfacente per entrambe le parti.

Separazione Consensuale Separazione Giudiziale
Coniugi d’accordo sulla separazione Mancanza di accordo tra i coniugi
Accordo raggiunto pacificamente senza coinvolgimento del tribunale Intervento del tribunale che decide autonomamente sulla separazione
Tempo e costi ridotti Tempo e costi maggiori
Maggiore controllo sul processo decisionale Decisione affidata al giudice
Risolve le questioni legate alla separazione in modo collaborativo Richiede una decisione imposta dal tribunale

Questioni da Affrontare nella Separazione Consensuale

La separazione consensuale è un momento delicato in cui i coniugi devono affrontare diverse questioni di fondamentale importanza per tutti i componenti della famiglia. Tali questioni riguardano innanzitutto l’affidamento dei figli, il diritto di visita, l’assegnazione della casa coniugale, l’assegno di mantenimento e la divisione dei beni.

L’affidamento dei figli è una delle principali questioni da affrontare. È necessario stabilire come verranno gestiti i tempi di permanenza con ciascun genitore e garantire che i figli possano mantenere un rapporto equilibrato con entrambi i genitori.

Il diritto di visita è strettamente legato all’affidamento dei figli. È importante stabilire in modo chiaro quando i figli potranno trascorrere del tempo con l’altro genitore, in modo da garantire un rapporto continuo e significativo sia con il padre che con la madre.

L’assegnazione della casa coniugale è un’altra questione da affrontare. I coniugi devono decidere se uno di loro continuerà ad abitare nella casa coniugale o se venderla (in caso di locazione il genitore affidatario continuerà a pagare i relativi canoni). Questa decisione può avere un impatto significativo sulle vite di entrambi i coniugi e dei loro figli.

L’assegno di mantenimento è una questione fondamentale per garantire il sostentamento economico dei figli e, se necessario, del coniuge che ne ha diritto. È importante stabilire l’importo e le modalità di pagamento in modo che sia adeguato alle esigenze di tutte le parti coinvolte.

Infine, la divisione dei beni è un aspetto cruciale nella separazione consensuale. I coniugi devono decidere come suddividere i loro beni cercando una soluzione che tenga conto dei contributi forniti da entrambi i coniugi durante tutto il periodo di matrimonio o di convivenza.

Esempio di suddivisione dei beni

Categorie di beni Coniuge A Coniuge B
Immobili Appartamento a Milano Casa al mare
Conti correnti €50.000 €30.000
Investimenti Azioni Fondi comuni

Nell’esempio sopra riportato, i coniugi A e B hanno deciso di suddividere i loro beni in base alle diverse categorie. Al Coniuge A andrà l’appartamento a Milano, mentre al Coniuge B verrà trasferita la casa al mare. Per quanto riguarda i conti correnti, il Coniuge A ha ricevuto €50.000 e Coniuge B €30.000. Gli investimenti sono stati divisi tra azioni (Coniuge A) e fondi comuni (Coniuge B).

Nella separazione consensuale, è fondamentale affrontare tutte le queste questioni con molta attenzione al fine di trovare un accordo che sia giusto e soddisfacente per entrambi i coniugi. Lo Studio Legale Crivello è in grado di fornire assistenza legale competente su tutte queste problematiche, garantendo un processo di separazione consensuale senza intoppi e con la massima celerità.

Affidamento dei Figli e Diritto di Visita nella Separazione Consensuale

Uno degli aspetti più delicati nella separazione consensuale è l’affidamento dei figli e il diritto di visita. Nella maggior parte dei casi, si tende a favorire l’affidamento condiviso, che permette ad entrambi i genitori di partecipare alle scelte riguardanti i minori. Tuttavia, in situazioni in cui un genitore è assente o inaffidabile, può rendersi necessario l’affidamento in via esclusiva all’altro genitore.

Lo Studio Legale Crivello comprende l’importanza di preservare il legame tra genitori e figli durante la separazione e fornisce assistenza legale per garantire una gestione condivisa che rispetti le esigenze dei minori. I professionisti dello Studio Legale Crivello lavorano a stretto contatto con i genitori coinvolti, aiutandoli a negoziare un accordo che tenga conto delle esigenze dei figli per un loro sano sviluppo emotivo e relazionale.

Tabella: Tipologie di Affidamento dei Figli nella Separazione Consensuale

Affidamento Condiviso Affidamento Esclusivo
Entrambi i genitori partecipano alle decisioni riguardanti i figli. Uno solo dei genitori ha la responsabilità delle decisioni riguardanti i figli.
I figli trascorrono del tempo con entrambi i genitori. I figli trascorrono gran parte del tempo con il genitore affidatario.
I genitori collaborano per garantire il benessere dei figli. Un solo genitore assume la piena responsabilità nel prendersi cura dei figli.

In base alla situazione specifica dei genitori e dei figli, lo Studio Legale Crivello fornisce consulenza legale competente e personalizzata per determinare la forma di affidamento più appropriata. Il team di avvocati esperti si impegna a proteggere i diritti e gli interessi dei genitori e dei figli, lavorando per trovare la soluzione che garantisca il benessere e la stabilità dei bambini sia durante, sia a seguito della separazione.

Lo Studio Legale Crivello è un team di professionisti di fiducia nella zona di Melegnano e dintorni per separazioni e divorzi. La nostra esperienza nel campo delle questioni familiari ti assicura un supporto legale competente ed empatico per garantire gli interessi dei minori. Con lo Studio Legale Crivello, i genitori possono avere la certezza di ricevere assistenza legale di alta qualità per proteggere il legame genitori-figli durante la separazione consensuale.

 

Assegnazione della Casa Coniugale nella Separazione Consensuale

Durante una separazione consensuale, i coniugi devono decidere a chi verrà assegnata la casa coniugale. Di solito, la casa viene assegnata al coniuge che ha ottenuto l’ affidamento dei figli. Tuttavia, i coniugi possono anche decidere di vendere la casa (se di loro proprietà) e dividere il ricavato oppure, addirittura, di lasciare la casa al coniuge che non ha l’affidamento dei figli. È importante notare che l’assegnazione della casa coniugale ha un impatto economico significativo. Se la casa è in locazione, l’assegnatario sarà tenuto a pagare il relativo canone.

Lo Studio Legale Crivello offre consulenza legale personalizzata sulla divisione degli immobili e assiste i coniugi nella scelta della soluzione più vantaggiosa per entrambe le parti, assicurando che vengano tutelati i diritti dei figli e che venga raggiunto un accordo soddisfacente per tutti i soggetti coinvolti.

Assegno di Mantenimento per i Figli nella Separazione Consensuale

Nella separazione consensuale, i coniugi devono trovare un accordo sull’assegno di mantenimento per i figli. Non esiste un metodo di calcolo automatico, ma in genere si prende in considerazione il reddito netto dell’obbligato. In genere, l’assegno di mantenimento è pari al 20-25% del reddito netto, tenendo conto anche delle spese dell’altro coniuge in caso di un solo figlio. La percentuale aumenta per più figli. La misura dell’assegno dipende dalla differenza dei tempi trascorsi con ciascun genitore e dalla differenza di reddito o capacità economica dei coniugi.

Lo Studio Legale Crivello, punto di riferimento in materia di separazioni e divorzi nella zona di Melegnano e dintorni, offre assistenza legale specializzata anche nel calcolo dell’assegno di mantenimento. I nostri avvocati esperti forniscono consulenza competente per aiutare i coniugi a determinare l’assegno di mantenimento per i figli.

Assegno di Mantenimento per il Coniuge nella Separazione Consensuale

L’assegno di mantenimento per il coniuge nella separazione consensuale ha lo scopo di bilanciare le disuguaglianze e garantire ad entrambi i coniugi un tenore di vita dignitoso e, per quanto possibile, simile a quello avuto durante il matrimonio. Questo assegno è particolarmente importante in situazioni in cui la separazione provoca un impoverimento economico per entrambi i coniugi. La determinazione dell’assegno di mantenimento tiene conto delle specifiche circostanze della coppia, come il reddito, la capacità economica e il tenore di vita durante il matrimonio. Lo Studio Legale Crivello fornisce assistenza legale specifica per aiutare i coniugi a raggiungere un accordo equo che tenga conto delle loro esigenze finanziarie.

Tabella: Fattori considerati nella determinazione dell’assegno di mantenimento

Fattori Descrizione
Reddito Si considera il reddito netto dell’obbligato per determinare l’importo dell’assegno di mantenimento.
Tenore di Vita Si tiene conto del tenore di vita durante il matrimonio per garantire un assegno che tenda a mantenere un adeguato standard di vita per entrambi i coniugi.
Capacità Economica Si valuta la capacità economica di entrambi i coniugi, tenendo conto di spese e debiti.

È importante sottolineare che l’assegno di mantenimento per il coniuge può essere dedotto dalle tasse per il coniuge che lo versa, secondo la normativa fiscale in vigore. Lo Studio Legale Crivello fornisce consulenza personalizzata su tutte le questioni finanziarie legate alla separazione consensuale.

Come Richiedere una Separazione Consensuale

Esistono diverse opzioni per richiedere una separazione consensuale. Puoi procedere direttamente presso il Comune di residenza, ma ricorda che ci sono alcune condizioni da rispettare (per esempio, non è possibile quando ci sono figli minori). Un’altra opzione è la negoziazione assistita, che richiede l’assistenza di due avvocati, uno per ciascun coniuge, per raggiungere un accordo. Infine, c’è la possibilità di avviare la procedura tradizionale presso il tribunale.

La negoziazione assistita è solitamente la procedura più veloce, in quanto permette ai coniugi di risolvere le questioni legate alla separazione in modo rapido ed efficace. Questo tipo di procedura è particolarmente consigliato quando i coniugi sono in grado di comunicare in maniera costruttiva e di trovare un accordo senza la necessità di coinvolgere il tribunale.

C’è da tener presente che la procedura tradizionale presso il tribunale può richiedere più tempo, in quanto si dovranno rispettare i tempi di attesa della giustizia.

La consulenza dello Studio Legale Crivello

Per una separazione consensuale senza intoppi, è consigliabile affidarsi all’esperienza e alla competenza dello Studio Legale Crivello. Il nostro team di avvocati specializzati in diritto di famiglia può fornire la consulenza legale necessaria per districarsi tra le diverse opzioni di separazione consensuale e aiutarti a scegliere la procedura più adatta alle tue esigenze.

Lo Studio Legale Crivello è un punto di riferimento nella zona di Melegnano e dintorni per separazioni e divorzi, offrendo servizi legali di alta qualità e un’assistenza personalizzata. Grazie alla nostra esperienza e professionalità, possiamo garantire che i tuoi diritti siano tutelati, nel rispetto della normativa vigente.

Opzione di Separazione Vantaggi
Procedura in Comune – Possibilità di procedere in modo rapido
– Condizioni semplici da rispettare
Negoziazione Assistita – Presenza di due avvocati specializzati
– Possibilità di raggiungere un accordo amichevole
Procedura presso il Tribunale – Possibilità di risolvere questioni complesse
– Protezione dei diritti attraverso il sistema giudiziario

Lo Studio Legale Crivello ti supporterà nella scelta tra le diverse opzioni di separazione consensuale suggerendoti la procedura più adatta alla tua situazione. Affidati all’esperienza e alla professionalità dello Studio Legale Crivello per garantire una separazione consensuale senza intoppi e nel rispetto delle tue esigenze.

Conclusione

La separazione consensuale con avvocato è la soluzione ideale per le coppie che desiderano separarsi in modo amichevole e raggiungere un accordo soddisfacente su tutte le questioni legate alla separazione. La separazione consensuale con l’assistenza di un avvocato è un modo per evitare lunghe e complesse dispute legali, preservando la dignità e i rapporti tra i coniugi. Quando si tratta di prendere la difficile decisione di separarsi, è importante poter contare su professionisti del settore che abbiano esperienza e competenza. Noi dello Studio Legale Crivello ci adoperiamo per facilitare una risoluzione pacifica delle questioni legali legate alla separazione personale dei coniugi. Il nostro approccio empatico e professionale assicura che i coniugi si sentano supportati e che i loro interessi siano preservati in tutti gli aspetti della procedura di separazione o  di affidamento dei minori nati fuori dal matrimonio (coppie di fatto).

 

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Avvocato per separazione esperto in diritto familiare https://www.studiolegalecrivello.it/separazione-e-divorzio-2/avvocato-per-separazione/ Mon, 22 Jan 2024 10:10:40 +0000 https://www.studiolegalecrivello.it/?p=8522 Se stai cercando un avvocato per separazione esperto nella zona di Melegnano e dintorni, lo Studio Legale Crivello è la scelta giusta. Offriamo consulenza legale personalizzata […]

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Separazione Consensuale o Giudiziale?

Quando si affronta una separazione, la prima questione da considerare è se vi siano le condizioni per procedere con una separazione consensuale o se sia necessario avviare una causa di separazione giudiziale. Nella separazione consensuale, entrambi i coniugi sono d’accordo sulla separazione e sulle sue modalità, mentre nella separazione giudiziale, uno dei coniugi si rivolge al giudice per ottenere una decisione su questioni come l’affidamento dei figli, l’assegnazione della casa coniugale e gli assegni di mantenimento.

Separazione Consensuale: Questioni da Trattare

Nella separazione consensuale è fondamentale affrontare diverse questioni per garantire un accordo soddisfacente per entrambi i coniugi. Durante il processo di separazione, sono necessarie decisioni riguardanti l’affidamento dei figli, il diritto di visita, l’assegnazione della casa coniugale, gli assegni di mantenimento per i figli e, eventualmente, per il coniuge.

Affidamento dei figli e diritto di visita: Uno dei principali aspetti da considerare è l’affidamento dei figli e il diritto di visita dell’altro coniuge. È importante stabilire un accordo che permetta una custodia condivisa o una modalità di affidamento che rispecchi il migliore interesse dei figli. Inoltre, è necessario definire il diritto di visita dell’altro genitore per garantire un sano rapporto tra i figli ed entrambi i coniugi.

Assegnazione della casa coniugale: Un’altra questione rilevante è l’assegnazione della casa coniugale. Bisogna decidere se uno dei coniugi continuerà a vivere nell’abitazione di famiglia con i figli o se sarà opportuno vendere l’immobile cointestato e provvedere alla divisione del ricavato. Questa decisione può dipendere da vari fattori, come le modalità di affidamento dei figli, le condizioni economiche dei genitori e altre circostanze specifiche.

Assegni di mantenimento: Durante la separazione consensuale, è essenziale affrontare la questione degli assegni di mantenimento per i figli e per il coniuge. Gli assegni di mantenimento per i figli sono finalizzati a garantire il sostegno economico per le esigenze dei minori, tenendo conto delle possibilità finanziarie dei genitori. Inoltre, è necessario stabilire se vi siano i presupposti per un assegno di mantenimento anche a favore dell’altro coniuge, che potrebbe avere bisogno di supporto finanziario per mantenere uno standard di vita dignitoso e magari simile a quello goduto durante il matrimonio.

Queste sono solo alcune delle questioni da trattare durante una separazione consensuale. È quindi consigliabile richiedere l’assistenza di un avvocato specializzato in diritto familiare per affrontare questioni legali complesse e arrivare a un accordo sostenibile per entrambe le parti.

Questioni da Trattare nella Separazione Consensuale Aspetti da Considerare
Affidamento dei figli e diritto di visita Decisioni basate sul migliore interesse dei figli
Assegnazione della casa coniugale Valutazione dell’affidamento dei figli e delle esigenze economiche dei coniugi
Assegni di mantenimento Valutazione delle possibilità finanziarie dei genitori e del mantenimento dello standard di vita

Affidamento dei Figli e Diritto di Visita nella Separazione Consensuale

Nella separazione consensuale, si è solti stabilire l’affidamento condiviso dei figli, in cui entrambi i genitori hanno voce in capitolo sulle decisioni riguardanti i minori. Questo tipo di affidamento si basa sulla volontà di entrambi i genitori di cooperare per il benessere dei figli e mantenere con loro un legame sano e significativo anche dopo la separazione.

La decisione sull’affidamento dei figli deve essere presa tenendo conto del loro interesse superiore. È importante considerare la capacità di ciascun genitore di provvedere alle esigenze pratiche e affettive dei figli, nonché la disponibilità di entrambi i genitori a collaborare e prendersi cura dei minori.

Tuttavia, in alcuni casi, l’affidamento condiviso potrebbe non rappresentare la scelta giusta. Ad esempio, se uno dei genitori è assente o inaffidabile, potrebbe essere necessario considerare l’affidamento esclusivo a favore dell’altro genitore. Questa decisione viene presa per garantire il benessere e la sicurezza dei figli, evitando situazioni in cui uno dei genitori non sia in grado di garantire al minore un ambiente sano, protetto e confortevole.

Il diritto di visita è un altro aspetto importante da considerare nella separazione consensuale. Anche se i genitori non vivono più insieme, entrambi hanno il diritto di mantenere un legame significativo con i figli. Di solito, viene stabilito un piano genitoriale che definisce quando e come il genitore non affidatario può trascorrere del tempo con i figli. Questo piano dovrebbe tenere conto delle esigenze dei figli e delle disponibilità dei genitori, al fine di facilitare un contatto continuo e significativo tra il genitore e i figli.

Dettagli Affidamento dei Figli e Diritto di Visita nella Separazione Consensuale

Affidamento dei Figli Diritto di Visita
– Affidamento condiviso, entrambi i genitori prendono decisioni riguardanti i figli – Pianificazione delle visite per il genitore non affidatario
– Valutazione delle capacità e disponibilità dei genitori – Preservare il legame tra il genitore e i figli
– Considerazione dell’interesse superiore dei figli – Garantire il contatto continuo e significativo
– Possibilità di affidamento esclusivo in caso di genitore assente o inaffidabile

È essenziale che i genitori trovino un accordo nell’interesse dei figli e che consenta a entrambi i genitori di svolgere un ruolo significativo nella loro vita. È perciò consigliabile rivolgersi ad un avvocato specializzato in diritto familiare che svolgerà anche un ruolo di mediazione per garantire il rispetto dei diritti di entrambi i genitori e, soprattutto, quelli dei figli.

Assegnazione della Casa Coniugale e Separazione Consensuale

Nella separazione consensuale, una delle questioni di maggior importanza da affrontare è l’assegnazione della casa coniugale. Durante questo delicato processo, è necessario decidere chi continuerà ad abitare nella casa di famiglia, precedentemente condivisa dai coniugi.

Questa decisione può essere presa tenendo conto del prevalente affidamento dei figli, il cui benessere e stabilità devono essere messi al primo posto. Tuttavia, i coniugi possono anche optare per altre soluzioni, come ad esempio la vendita della casa cointestata, con la conseguente divisione del ricavato.

È fondamentale valutare attentamente le implicazioni economiche dell’assegnazione della casa coniugale. La vendita della casa può essere una scelta saggia se entrambi i coniugi desiderano iniziare una nuova fase della loro vita, separando definitivamente i loro patrimoni.

Tuttavia, se uno dei coniugi ritiene di avere il diritto di continuare ad abitare presso la casa di famiglia, si possono stabilire le relative modalità riportandole nell’accordo di separazione, il cui contenuto terrà conto di diversi fattori, primo fra tutti la capacità economica di entrambi i coniugi.

Questa decisione può influire sulla quantificazione degli assegni di mantenimento e sulla ripartizione delle spese tra i coniugi. Una corretta valutazione in merito all’assegnazione della casa coniugale può garantire un equilibrio finanziario e una corretta divisione dei beni.

 

Assegno di Mantenimento per i Figli nella Separazione Consensuale

Nella separazione consensuale, una delle questioni più rilevanti da affrontare è l’assegno di mantenimento per i figli. Per stabilire l’importo dell’assegno, non esiste un metodo di calcolo automatico, ma solitamente vengono presi in considerazione più fattori.

Il primo aspetto da considerare è il reddito netto del coniuge obbligato, ovvero la persona tenuta a versare l’assegno. Questo reddito sarà la base di partenza per valutare la capacità economica del coniuge e il contributo che può fornire per il sostegno dei figli.

Un altro elemento fondamentale da considerare è la differenza di tempo trascorso dai figli con ciascun genitore. È importante valutare il tempo effettivamente dedicato alla cura dei figli da parte di ciascun genitore, in modo da determinare equamente la responsabilità finanziaria per l’assegno di mantenimento.

Tuttavia, è importante ricordare che ogni situazione è unica e richiede una valutazione specifica. Ci possono essere altri fattori da considerare, come le esigenze finanziarie specifiche dei figli, l’età, le spese per l’istruzione o la salute, che possono influenzare l’importo dell’assegno.

Infine, è fondamentale avere la volontà di cercare un accordo equo che soddisfi le esigenze di entrambi i genitori e che tenga conto del benessere dei figli.

Assegno di Mantenimento per il Coniuge nella Separazione Consensuale

Nel contesto di una separazione consensuale, a volte viene previsto un assegno di mantenimento per il coniuge economicamente più debole. Questo assegno ha lo scopo di mantenere un equilibrio finanziario e consentire al coniuge che si separa di mantenere un tenore di vita dignitoso.

Quando si tratta di stabilire l’importo dell’assegno di mantenimento, è fondamentale considerare le implicazioni fiscali e trovare un accordo equo che soddisfi entrambi i coniugi. Ciò può richiedere una valutazione accurata delle entrate e delle spese di entrambe le parti. Inoltre, è importante tenere conto delle esigenze finanziarie a breve e lungo termine del coniuge che si separa al fine di garantire un equilibrio finanziario sostenibile nel tempo.

Per garantire una corretta valutazione dell’assegno di mantenimento per il coniuge nella separazione consensuale, è consigliabile ricorrere a un avvocato specializzato in diritto di famiglia. Uno studio legale affidabile come lo Studio Legale Crivello può offrire la consulenza legale necessaria per addivenire ad un accordo sostenibile che garantisca un adeguato il tenore di vita per entrambi i coniugi.

Tabella: Fattori Chiave nella Determinazione dell’Assegno di Mantenimento

Fattori Descrizione
Reddito e Carico Fiscale Valutazione del reddito e delle imposte da parte del coniuge obbligato al pagamento dell’assegno
Circostanze Personali Considerazione delle esigenze finanziarie e delle prospettive di carriera del coniuge che si separa
Contributi Familiari Riconoscimento del contributo fornito dal coniuge che si separa all’economia familiare
Durata del Matrimonio Effetto della durata del matrimonio sull’assegno di mantenimento

La corretta determinazione dell’assegno di mantenimento per il coniuge nella separazione consensuale richiede una valutazione attenta di questi e di altri fattori. Uno specialista in diritto di famiglia sarà in grado di fornire un’analisi dettagliata e consigli legali personalizzati per garantire l’equità e la sostenibilità dell’accordo.

Come Chiedere una Separazione Consensuale

Esistono diverse modalità per chiedere una separazione consensuale. È possibile procedere direttamente presso il Comune di residenza, ma ci sono alcune condizioni da rispettare. È anche possibile utilizzare lo strumento della negoziazione assistita con l’assistenza di due avvocati o optare per la procedura tradizionale in Tribunale. È importante valutare le diverse opzioni e scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.

Modalità Descrizione
Procedura diretta in Comune Consiste nel presentare una richiesta di separazione direttamente all’Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza, allegando tutta la documentazione richiesta.
Negoziazione assistita In questa modalità, i coniugi si avvalgono della consulenza di due avvocati che li assistono nella negoziazione degli accordi di separazione. Gli avvocati aiutano a raggiungere un’intesa su questioni come l’affidamento dei figli, l’assegnazione della casa coniugale e gli assegni di mantenimento.
Procedura dinanzi al Tribunale Questa modalità prevede il deposito di un ricorso davanti al Tribunale competente. Un giudice sarà chiamato ad omologare le condizioni stabilite di comune accordo dai coniugi in caso di separazione consensuale, oppure a prendere una decisione autonoma in caso di separazione giudiziale.

Costo della Separazione Consensuale

La separazione consensuale è auspicabile per affrontare la fine di un matrimonio in modo rapido e riducendo i conflitti. Il costo della separazione consensuale può variare a seconda della complessità del caso e del valore dei beni in questione.

Per avere un’idea più precisa del costo della separazione consensuale, è consigliabile richiedere un preventivo al proprio avvocato. Un preventivo ti fornirà un’indicazione dei costi legali previsti per la tua situazione specifica.

È importante tenere presente che i costi della separazione consensuale possono variare anche in base ai parametri forensi stabiliti dalla legge. Questi parametri indicano una fascia di compensi consigliati per gli avvocati in base al valore della causa di separazione. Tuttavia, è possibile pattuire un costo diverso con il proprio avvocato in base alle specifiche circostanze del caso.

Esempio di Tabella sul Costo della Separazione Consensuale

Servizio Costo Stimato
Consulenza Legale 500€ – 900€
Preparazione degli Atti 500€ – 1.200€
Presentazione dei Documenti 300€ – 500€
Totale 1.300€ – 2.600€

La tabella sopra riportata offre un’idea approssimativa dei possibili costi associati alla separazione consensuale. Tuttavia, è importante ricordare che questi costi possono variare in base alla specificità del caso e agli accordi raggiunti con il proprio avvocato.

Per avere una valutazione accurata dei costi della tua separazione consensuale, ti consigliamo di consultare un avvocato specializzato in diritto familiare presso lo Studio Legale Crivello. Il nostro team di professionisti sarà in grado di fornirti un preventivo personalizzato e di aiutarti a comprendere tutti i costi e le spese associate alla tua separazione consensuale.

Conclusioni

La separazione consensuale è una procedura che permette ai coniugi di risolvere in modo civile e rapido le questioni legate alla separazione. Nel caso tu stia cercando un avvocato esperto in diritto familiare nella zona di Melegnano e dintorni, lo Studio Legale Crivello è la scelta giusta. Offriamo consulenza legale personalizzata e competente per affrontare il tuo procedimento di separazione personale dei coniugi, oppure di affidamento di figli nati fuori del matrimonio (coppie di fatto).

La consulenza legale di uno Studio specializzato come il nostro può aiutarti a chiarire gli aspetti legali legati alla procedura di separazione consensuale. I nostri avvocati ti guideranno nella trattativa per arrivare a un accordo su questioni come l’affidamento dei figli, l’assegnazione della casa coniugale e gli assegni di mantenimento. Inoltre, ti supporteremo nella preparazione dei documenti necessari e ci assicureremo che i tuoi interessi siano rappresentati adeguatamente durante tutto il processo.

Se hai bisogno di assistenza legale per la tua separazione consensuale o giudiziale, non esitare a contattarci. Lo Studio Legale Crivello è qui per offrirti una consulenza professionale e competente per aiutarti a superare questo momento difficile e ottenere i risultati migliori per te e la tua famiglia.

 

 

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Guida completa alla separazione consensuale e giudiziale https://www.studiolegalecrivello.it/separazione-e-divorzio-2/guida-alla-separazione-consensuale/ Mon, 22 Jan 2024 09:59:20 +0000 https://www.studiolegalecrivello.it/?p=8518 Bentornati al blog dello Studio Legale Crivello, il professionista di fiducia per separazioni e divorzi nella zona di Melegnano e dintorni. […]

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Bentornati al blog dello Studio Legale Crivello, il professionista di fiducia per separazioni e divorzi nella zona di Melegnano e dintorni. Oggi vi offro una guida passo dopo passo sulla separazione consensuale e Giudiziale in Italia, focalizzandoci sui vostri diritti, la procedura da seguire e alcuni preziosi consigli per affrontarla con serenità.

Chi siamo

Lo Studio Legale Crivello è un composto da un team di avvocati con oltre 20 anni di esperienza nel diritto di famiglia e nella gestione delle procedure di separazione e divorzio, sia giudiziali che consensuali. Siamo orgogliosi di aver raggiunto numeri significativi, grazie alla fiducia di centinaia di clienti seguiti in tutta Italia.

Siamo qui per te

Come studio legale specializzato in separazioni e divorzi, siamo consapevoli delle sfide emotive e legali che i nostri clienti affrontano durante questo periodo. La nostra missione è offrire un supporto legale competente, comprendendo appieno le esigenze individuali dei nostri clienti e lavorando per raggiungere risultati soddisfacenti.

La nostra esperienza

Con anni di esperienza nella gestione di separazioni consensuali e giudiziale in Italia, abbiamo affinato le nostre competenze in modo da poter guidare i nostri clienti attraverso la procedura in modo professionale ed efficace. Siamo in grado di affrontare casi complessi e di lavorare a stretto contatto con i nostri clienti per garantire che i loro interessi siano adeguatamente rappresentati. La nostra esperienza e le nostre competenze ci consentono di fornire una consulenza legale di alta qualità durante il processo di separazione consensuale o giudiziale e nella successiva fase di divorzio. Siamo qui per guidarti passo dopo passo e garantire una soluzione equa e soddisfacente per te e la tua famiglia.

Cosa è la separazione consensuale

La separazione consensuale è una forma di separazione in cui entrambi i coniugi raggiungono un accordo sulla fine del matrimonio e su varie questioni come la divisione dei beni, l’affidamento dei figli e gli eventuali assegni di mantenimento.

Definizione

La separazione consensuale è una procedura attraverso la quale i coniugi decidono volontariamente di porre fine al loro matrimonio in modo amichevole o, perlomeno concordato, anche senza la necessità di rivolgersi a un tribunale per una sentenza, come avviene per esempio con lo strumento alternativo della negoziazione assistita.

L’accordo

L’accordo è una parte fondamentale della separazione consensuale. I coniugi devono concordare su molteplici aspetti, tra cui:

Risulta necessario trovare un accordo su
Divisione dei beni (soprattutto la casa di famiglia)
Affidamento dei figli 
Assegno di mantenimento

L’accordo raggiunto deve essere redatto per iscritto e firmato da entrambi i coniugi. È consigliabile consultare un avvocato specializzato in separazioni consensuali per garantire che l’accordo sia corretto dal punto di vista legale, cioè in linea con la normativa in vigore.

Diritti durante la separazione consensuale

Durante la separazione consensuale, entrambi i coniugi sono coinvolti nel processo decisionale per far valere i rispettivi interessi. Questi diritti sono fondamentali per garantire una separazione equa e rispettosa delle diverse necessità.

Uno dei principali diritti durante la separazione consensuale è la possibilità di negoziare gli accordi per la divisione dei beni. I coniugi possono stabilire insieme come verranno suddivisi i beni comuni, come immobili, conti bancari, investimenti, automobili, aziende, arredi, ecc…

Divisione dei beni

Nella divisione dei beni, entrambi i coniugi hanno il diritto di proporre soluzioni e argomentare le proprie ragioni. L’obiettivo è quello di arrivare a un accordo che sia equo e soddisfacente per entrambe le parti, grazie all’aiuto di un avvocato specializzato in separazioni consensuali che ha anche il compito di mediare e trovare una soluzione condivisa.

Affidamento dei figli

Il punto fondamentale durante la separazione consensuale riguarda l’affidamento dei figli. Entrambi i coniugi hanno il diritto di partecipare alle decisioni riguardanti l’affidamento e il mantenimento dei figli. È importante tenere sempre presente il benessere dei figli come priorità assoluta e trovare un accordo che risponda alle loro esigenze.

Assegni di mantenimento

Durante la separazione consensuale, i coniugi hanno anche il diritto di negoziare gli importi degli assegni di mantenimento, che hanno lo scopo di sopperire alle necessità quotidiane dei figli. È importante che entrambi i coniugi collaborino per stabilire un accordo equo che tenga conto delle priorità dei figli e delle risorse finanziarie dei genitori.

Infine, durante la separazione consensuale, è essenziale che entrambi i coniugi abbiano accesso a una consulenza legale adeguata. Un avvocato specializzato in separazioni consensuali può fornire supporto e consigli legali per garantire che i diritti di entrambi i coniugi siano rispettati durante l’intero processo.

Procedura per la separazione consensuale

La procedura per la separazione consensuale coinvolge diversi passaggi. Inizialmente, i coniugi devono redigere, con l’assistenza di un avvocato, un accordo di separazione che stabilisce i termini della separazione stessa. Questo accordo deve essere presentato al tribunale sotto forma di ricorso per ottenere l’omologazione e diventare vincolante.

Consigli per affrontare la separazione consensuale o giudiziale

Affrontare una separazione consensuale o giudiziale può essere un momento emotivamente impegnativo. Durante questo periodo, è fondamentale cercare il supporto di amici e familiari per sostenerti e accompagnarti in questo percorso delicato. Tuttavia, è anche consigliabile consultare subito un avvocato specializzato in separazioni consensuali e giudiziali per ottenere consigli e assistenza legale adeguata alla situazione specifica.

Gestire le emozioni durante una separazione è una delle sfide più ardue che si presentano. É normale provare diverse emozioni, come tristezza, rabbia, paura e confusione. È importante ricordare che queste emozioni sono normali e che ognuno le affronta in modo diverso. Cerca di trovare modi sani per gestire lo stress emotivo, come praticare attività fisica, dedicarsi a hobby che ami o consultare un professionista per la gestione delle emozioni.

Un avvocato specializzato in separazioni consensuali e giudiziali può fornirti consigli preziosi su come affrontare i vari aspetti del processo. Può aiutarti a comprendere i tuoi diritti, a negoziare accordi equi sulla divisione dei beni, l’affidamento dei figli e gli assegni di mantenimento, nonché a guidarti attraverso la procedura legale nella sua interezza.

Noi dello Studio Legale Crivello saremo al tuo fianco per ascoltarti, rispondere alle tue domande e offrirti un sostegno per affrontare questa fase delicata della tua vita.

Consigli per affrontare la separazione consensuale
Ricorda di cercare il supporto di amici e familiari durante questo periodo.
Consulta subito un avvocato specializzato in materia di separazioni e divorzi per ricevere i consigli utili ad affrontare il processo nel modo migliore.
Impara a gestire le emozioni che accompagnano la separazione attraverso attività fisica, hobby e supporto professionale.
Affida le tue preoccupazioni e domande al tuo avvocato, che sarà al tuo fianco nel percorso legale.

Divisione dei beni durante la separazione consensuale

Durante la separazione consensuale, è fondamentale che i coniugi raggiungano un accordo sulla divisione dei beni. Questo processo coinvolge la distribuzione equa degli asset finanziari e materiali accumulati durante il matrimonio. Gli avvocati dello Studio Legale Crivello forniscono l’esperienza e la guida necessaria per negoziare un accordo soddisfacente.

La divisione comprende un’ampia gamma di beni, tra cui:

Tipi di beni Raccomandazioni
Beni immobili Ricerca di una valutazione accurata per garantire una divisione equa
Conti bancari Identificazione di tutti i conti congiunti e individuazione delle modalità di suddivisione
Investimenti finanziari Valutazione dei portafogli di investimento e assegnazione corretta dei beni
Altro patrimonio materiale Valutazione e suddivisione dei beni materiali come automobili, gioielli, arredamento, e altro ancora

È importante comprendere che la divisione dei beni non si limita solo agli aspetti finanziari, ma può comportare anche un impatto emotivo significativo. Gli avvocati dello Studio Legale Crivello si impegnano a fornire un supporto legale sensibile e competente per affrontare questa delicata questione, garantendo una negoziazione equa e la tutela degli interessi di entrambe le parti.

Affidamento dei figli durante la separazione consensuale

Uno dei punti cruciali da affrontare durante la separazione consensuale è l’affidamento dei figli. Durante questo processo, i coniugi devono raggiungere un accordo su come verrà gestita la custodia e le visite dei figli, ponendo sempre al primo posto il benessere dei più piccoli.

La decisione sull’affidamento dei figli è estremamente importante e deve tener conto di diversi fattori, tra cui la disponibilità di entrambi i genitori a prendersi cura dei figli, la loro situazione lavorativa, la loro disponibilità finanziaria e ogni altra circostanza che possa influenzare la salute e il benessere dei minori.

È fondamentale che gli accordi sull’affidamento dei figli siano presi in modo responsabile e condiviso, tenendo sempre conto delle esigenze emotive e pratiche dei minori. Ciò include la scelta della residenza principale per i figli, gli orari di visita regolari per il genitore non affidatario e la definizione di una comunicazione efficace tra i genitori per garantire una continuità nella vita dei figli dopo la separazione.

Un esempio di accordo sull’affidamento dei figli durante la separazione consensuale potrebbe essere:

Residenza principale dei figli Casa del genitore A
Orari di visita Genitore B ogni giorno dalle 16.00 alle 18.00, compatibilmente con gli impegni scolastici e ricreativi del minore
Giorni festivi Divisi equamente tra i genitori
Comunicazione tra i genitori Tramite messaggi di testo o chiamate telefoniche concordate
Partecipazione alla vita scolastica Entrambi i genitori partecipano agli eventi scolastici e alle riunioni
Decisioni importanti Le decisioni importanti riguardanti i figli vengono prese di comune accordo

È fondamentale consultare un avvocato specializzato in separazioni consensuali e giudiziali per garantire che gli accordi sull’affidamento dei figli siano adeguati e rispettino le leggi vigenti. Un legale specializzato predispone insieme ai genitori un Piano Genitoriale e li guida lungo l’intero processo per aiutarli a prendere decisioni che favoriscano il benessere dei figli.

 

Assegno di mantenimento a favore dei figli dopo la separazione consensuale

Nell’ambito di una separazione consensuale, uno degli aspetti fondamentali da considerare è la questione degli assegni di mantenimento a favore dei figli e, eventualmente, a favore di uno dei coniugi. Gli assegni di mantenimento sono pagamenti mensili che un coniuge può dover versare all’altro per contribuire alle esigenze dei figli.

È importante stabilire un accordo equo per gli assegni di mantenimento, che tenga conto delle necessità dei figli e delle risorse finanziarie dei genitori. Questo accordo può essere raggiunto attraverso negoziazioni tra i coniugi, supportati dai propri avvocati, al fine di trovare un equilibrio tra le esigenze dei figli e la sostenibilità economica di entrambi i coniugi.

Un avvocato specializzato in separazioni consensuali e giudiziali, come lo Studio Legale Crivello, può fornire consulenza professionale e supporto durante questo processo, aiutando le parti a comprendere la normativa e i criteri applicabili per determinare gli importi degli assegni familiari.

È importante ricordare che ogni situazione è unica e che gli importi degli assegni di mantenimento possono variare in base alle circostanze specifiche di ciascun caso. Un avvocato specializzato in materia di separazioni consensuali e giudiziali può fornire una consulenza personalizzata e adeguata alle esigenze delle parti coinvolte.

Costi della separazione consensuale

costi della separazione consensuale possono variare a seconda della complessità del caso. È importante discutere apertamente con il proprio avvocato dei costi previsti e comprenderne i dettagli prima di procedere.

Spese Legali Minimo Massimo
Consulenza legale per separazione consensuale €300 €900
Redazione del Ricorso €400 €1.200
Presentazione dell’accordo di separazione al tribunale €200 €400

È importante tenere presente che i costi della separazione consensuale possono variare in base alla complessità del caso e al valore dei beni. Alcuni fattori che possono influenzare i costi includono la durata della procedura, la complessità degli accordi da raggiungere e la necessità di consulenze aggiuntive. È sempre consigliabile discutere apertamente con il proprio avvocato dei costi previsti e concordare un preventivo dettagliato prima di procedere con la separazione consensuale.

Conclusione

La separazione consensuale è un procedimento complesso, ma con la giusta guida e il supporto legale adeguato, può essere affrontata in modo sereno. Lo Studio Legale Crivello è qui per offrire la sua esperienza e competenza nel campo delle separazioni consensuali e giudiziali.

La nostra guida completa ti permetterà di conoscere i tuoi diritti, comprendere la procedura e ricevere consigli utili per affrontare la separazione consensuale o giudiziale in maniera consapevole e informata.

Contattaci per una prima consulenza orientativa e avvia il percorso verso la tua separazione consensuale o giudiziale in modo sereno. Siamo pronti ad ascoltare le tue esigenze e a fornirti il supporto di cui hai bisogno durante tutto il processo.

FAQ

Cosa significa separazione consensuale?

La separazione consensuale è una forma di separazione in cui entrambi i coniugi raggiungono un accordo sulla fine del matrimonio e su questioni come divisione dei beni, affidamento dei figli e assegni familiari.

Quali sono i miei diritti durante la separazione consensuale?

Durante la separazione consensuale, hai il diritto di essere coinvolto nel processo decisionale e di fare valere i tuoi interessi. Questo include la possibilità di negoziare accordi per la divisione dei beni, l’affidamento dei figli e l’assegno di mantenimento.

Qual è la procedura per la separazione consensuale?

La procedura per la separazione consensuale coinvolge diversi passaggi. Inizialmente, i coniugi devono redigere un accordo di separazione che stabilisce i termini della separazione. Questo accordo deve essere presentato al tribunale sotto forma di ricorso per ottenere l’omologazione e diventare vincolante.

Quali sono i consigli per affrontare la separazione consensuale?

Affrontare una separazione consensuale può essere emotivamente impegnativo. È importante cercare il supporto di amici e familiari durante questo periodo. Inoltre, è consigliabile consultare un avvocato specializzato in separazioni consensuali per ottenere consigli legali e guidare il processo.

Come avviene la divisione dei beni durante la separazione consensuale?

Durante la separazione consensuale, i coniugi devono raggiungere un accordo sulla divisione dei beni. Questo può includere beni immobili, conti bancari, investimenti, automobili e altri beni materiali. Un avvocato specializzato in separazioni consensuali è fondamentale per negoziare un accordo soddisfacente.

Come viene gestito l’affidamento dei figli durante la separazione consensuale?

Durante la separazione consensuale, i coniugi devono raggiungere un accordo su come verrà gestita la custodia e le visite dei figli. È fondamentale mettere sempre al primo posto il benessere dei figli.

Come vengono stabiliti gli importi degli assegni di mantenimento per i figli durante la separazione consensuale?

Nell’ambito di una separazione consensuale, i coniugi devono stabilire gli importi degli assegni di mantenimento per i figli e, eventualmente, per uno dei coniugi. Questi assegni sono pagamenti periodici per supportare le esigenze dei figli. È importante stabilire un accordo equo che tenga conto delle necessità dei figli e delle risorse finanziarie dei genitori.

Quali sono i costi della separazione consensuale?

I costi della separazione consensuale possono variare a seconda della complessità del caso. È importante discutere apertamente con il proprio avvocato dei costi previsti e comprenderne i dettagli prima di procedere.

 

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Ricostruzione dell’asse ereditario: guida pratica https://www.studiolegalecrivello.it/successione-e-eredita/ricostruzione-dell-asse-reditario/ Tue, 14 Nov 2023 13:58:20 +0000 https://www.studiolegalecrivello.it/?p=8503 Alla morte di una persona, oltre ad affrontare le conseguenze emotive di questo tragico evento, bisogna occuparsi anche della gestione […]

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Alla morte di una persona, oltre ad affrontare le conseguenze emotive di questo tragico evento, bisogna occuparsi anche della gestione e suddivisione dei suoi beni, un compito che può essere davvero complicato se si è in presenza di molti eredi e non è stato lasciato nessun testamento. Una delle prime operazioni da compiere è la ricostruzione dell’asse ereditario, per stimare con precisione il valore dei beni, verificare l’ammontare dei debiti e determinare così le quote da assegnare ad ogni singolo erede. In questo articolo vedremo nel dettaglio come funziona la ricostruzione degli assi ereditari e a chi rivolgersi per eseguire questa delicata ma fondamentale operazione.

Asse ereditario: definizione e cosa comprende

Quando parliamo di asse ereditario, ci riferiamo all’insieme dei beni, diritti e obbligazioni in capo alla persona defunta e che devono essere trasferiti agli eredi. È opportuno sottolineare che l’asse ereditario può essere anche negativo, se vi sono debiti contratti dal defunto e che non sono stati saldati; quindi prima di procedere alla divisione dell’eredità è fondamentale ricostruire perfettamente il patrimonio del de cuius. Se parliamo di asse ereditario, non bisogna pensare solo agli immobili, ai terreni o altri beni di pregio, ma anche alle quote di società, alle obbligazioni, ai titoli azionari, agli oggetti di valore artistico, ecc. Identificare quali beni fanno parte del patrimonio è sicuramente complesso quando si parla di eredità di grande valore che comprendono diversi beni immobili e mobili; per questo è sempre opportuno rivolgersi ad un avvocato specializzato in successioni per poter procedere correttamente alla ricostruzione dell’asse ereditario. La legge stabilisce un calcolo della massa ereditaria che si basa essenzialmente su tre componenti essenziali: relictum + donatum – debitum. Il relictum individua il valore ereditario dei beni lasciati dal defunto al momento della sua morte e, come abbiamo sottolineato in precedenza, può comprendere beni di diversa natura. Per calcolare l’asse ereditario, al relictum bisogna aggiungere il donatum, che comprende tutte le donazioni effettuate in vita dal de cuius, sia quelle effettuate nello stato di residenza che all’estero. Alla somma algebrica del relictum + donatum bisogna sottrarre gli eventuali debiti lasciati del defunto. Dal calcolo effettuato, si otterrà la massa fittizia dei beni e si potrà procedere con la suddivisione delle quote. Come abbiamo specificato, si parla di massa fittizia, perché agli immobili e agli altri beni viene assegnato un valore fittizio, che può essere stato specificato espressamente dal defunto o stabilito in base al prezzo di mercato.

Ricostruzione dell’asse ereditario

Il calcolo matematico che all’apparenza sembra semplice, prevede due fasi abbastanza complesse: la prima consiste nell’identificare con precisione quali sono i beni del defunto, mentre la seconda riguarda la suddivisione delle quote ereditarie, che viene stabilita dalle norme di legge in materia di successioni. La ricostruzione dell’asse ereditario comprende il recupero di tutti gli atti di proprietà del defunto, così come l’accesso ai conti corrente, la determinazione precisa di tutte le donazioni effettuate in vita, gli eventuali beni mobili che hanno un valore di mercato (opere d’arte, mobili antichi, gioielli, ecc.), quindi si può già avere un’idea di quanto sia complicato per un erede che non ha dimestichezza con la legge determinare la massa ereditaria. Per comprendere come si calcola un asse ereditario, vi forniamo un esempio:

– il relictum ammonta a € 500.000  e comprende un immobile residenziale e due terreni edificabili, un conto corrente bancario con depositi pari a € 120.000, intestato esclusivamente al defunto;
– il donatum invece è pari a € 300.000  e riguarda un appartamento donato in vita all’unico figlio.
– i debiti sono pari a zero e si tratta perciò di un patrimonio attivo.

L’ammontare della massa fittizia in questo specifico caso sarà di € 920.000, di conseguenza bisognerà procedere con la suddivisione delle quote, riservando parte del patrimonio ai cosiddetti eredi legittimi: coniuge, ascendenti, figli, fratelli. L’esempio che vi abbiamo fornito è davvero semplice, perché si tratta di pochi beni facilmente reperibili e di una massa ereditaria, attiva, ma cosa succede se vi sono molteplici donazioni, quote societarie, obbligazioni, conti cointestati, polizze assicurative e anche debiti? Il calcolo sarà sicuramente complesso, lungo e può scatenare dissapori tra gli eredi, che possono avere pretese diverse sull’eredità. La legge stabilisce tassativamente le quote da assegnare agli eredi legittimi: ad esempio se vi è un coniuge e un figlio, questi dovranno dividersi il patrimonio a metà, mentre se vi sono più figli, la quota sarà di 2/3 a loro favore e di un terzo al coniuge superstite. La suddivisione delle quote può complicarsi se non vi è un coniuge o dei figli, perché bisognerà contattare i cugini o i fratelli, che saranno probabilmente in un numero maggiore rispetto ai parenti stretti del defunto. In molti casi, rintracciare gli eredi può diventare difficile, soprattutto se il defunto aveva perso i contatti o non ha lasciato un testamento, ed ecco che in questo specifico caso può diventare essenziale la figura dell’avvocato esperto in eredità, che si occuperà di rintracciare e contattare tutti coloro che devono essere coinvolti nella divisione del patrimonio.

A chi rivolgersi per la ricostruzione dell’asse ereditario

Quando si è in presenza di un’eredità, non sempre si è a conoscenza di tutti i beni immobili e mobili che formano il patrimonio, soprattutto se vi sono state delle donazioni in vita o ci sono operazioni finanziarie che il defunto ha compiuto in completa autonomia senza comunicarlo ai parenti prossimi. L’operazione di ricostruzione dell’asse ereditario è fondamentale per consentire agli eredi di decidere se è il caso di accettare o meno l’eredità, perché potrebbe trattarsi di una massa ereditaria su cui gravano molti debiti che dovranno essere pagati dagli eredi. Per ricostruire l’eredità vi suggeriamo di contattare un avvocato esperto e qualificato che sia specializzato in successioni ereditarie, in questo modo si avrà la certezza di ottenere un calcolo preciso e dettagliato e si potranno scongiurare eventuali controversie tra gli eredi. L’avvocato che si occupa di eredità è una figura fondamentale quando si tratta di patrimoni ingenti, dove sono presenti una moltitudine di beni in Italia e magari anche all’estero, perché la ricostruzione dell’asse ereditario comporta l’accesso a diversi atti e un calcolo aritmetico che non sempre può risolversi con una semplice addizione o sottrazione, dovendo anche confrontarsi con le leggi di altri paesi e con le diverse normative che disciplinano le successioni ereditarie.

Per la ricostruzione dell’asse ereditario potete contattare lo Studio Legale Crivello, che da diversi anni si occupa con professionalità e competenza di eredità ed è sempre pronto ad assistervi durante tutte le fasi della successione ereditaria. Per richiedere una consulenza vi invitiamo a visitare il sito web dello Studio Legale Crivello. Qui potrete trovare tutte le informazioni necessarie e i contatti per prendere appuntamento con un nostro avvocato espero in eredità.

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Impugnazione del testamento: guida e consigli https://www.studiolegalecrivello.it/successione-e-eredita/impugnazione-del-testamento/ Tue, 14 Nov 2023 13:50:58 +0000 https://www.studiolegalecrivello.it/?p=8500 Il lascito testamentario rappresenta l’atto attraverso il quale si consente agli eredi di disporre dei beni di proprietà del de […]

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Il lascito testamentario rappresenta l’atto attraverso il quale si consente agli eredi di disporre dei beni di proprietà del de cuius nel periodo successivo alla sua morte, nella maniera che essi ritengono più opportuna.
Esistono però dei soggetti, individuati direttamente dalla legge, che non possono essere esclusi dalla successione. Questi soggetti sono naturalmente il coniuge e i figli, naturali e adottivi, del de cuius o, in mancanza di questi ultimi, negli ascendenti.

Cos’è la successione legittima?

Nel caso in cui il de cuius non abbia redatto un testamento, è la legge che indica quali siano i criteri attraverso i quali delineare la successione dei beni ereditari, basandosi principalmente sul cosiddetto principio della solidarietà familiare. La successione legittima indica le categorie di discendenti stabiliti dalla legge, in maniera ordinata e inderogabile. Essi sono il coniuge, i figli legittimi e naturali, gli ascendenti, i collaterali e quindi gli altri parenti fino al sesto grado. Se non vengono individuati tali eredi o comunque in mancanza degli stessi, la proprietà dei beni del de cuius passano direttamente allo Stato.

Anche la percentuale di eredità nella successione legittima viene stabilita dalla legge, che assegna una quota pari alla metà del patrimonio del de cuius al coniuge nel caso in cui lo stesso concorre con un solo figlio, mentre la quota passa ad un terzo se il coniuge concorre con più figli e a due terzi se il coniuge concorre con altre tipologie di parenti.
Gli altri eredi, infine, rientrano nella successione per gradi, basandosi sul criterio secondo cui gli eredi più remoti vengono esclusi dalla successione da quelli più prossimi.

Cos’è la successione testamentaria?

Come già indicato precedentemente, anche nel caso in cui il de cuius abbia predisposto un testamento, indicando espressamente le sue ultime volontà relative al proprio patrimonio, la normativa prevede l’assegnazione di una quota di eredità ai cosiddetti eredi necessari.
Tale quota varia in base alle ultime volontà del de cuius e a seconda della presenza o meno del coniuge o al numero dei figli, siano essi naturali o adottivi.
In ogni caso, il coniuge eredita sempre il diritto di abitazione della casa di famiglia di proprietà parziale o totale del de cuius.

In altre parole, il patrimonio del de cuius viene suddiviso in una parte disponibile, della quale può disporre a suo piacimento, e di una parte indisponibile o legittima, che invece spetta sempre agli eredi necessari.

Cos’è il legato?

Attraverso il legato, il de cuius può indicare nel testamento la volontà di assegnare la proprietà di uno specifico bene rientrante nel suo patrimonio ad un determinato soggetto, detto legatario. Tale forma testamentaria viene accettata esclusivamente se prevista per iscritto e può condizionare persino la procedura di divisione ereditaria allorquando vada ad intaccare la quota di legittima degli eredi.

La lesione della legittima e l’impugnazione del testamento

La quota di legittima spettante a determinate categorie di eredi, può dunque subire delle lesioni, ossia può essere intaccata da determinate disposizioni testamentarie che contrastano con la normativa vigente.

La prima forma di lesione della legittima si configura nel momento in cui il cosiddetto legittimario, ossia colui che rientra tra gli eredi necessari, ha ricevuto una quota di beni inferiore rispetto a quanto previsto dalla legge. In questo caso il legittimario ha dieci anni di tempo per impugnare il testamento e far valere le proprie ragioni.

Un secondo caso di lesione della legittima si ha quando le disposizioni testamentarie o le donazioni indicate nel testamento superano la quota patrimoniale che rientrava nella disponibilità del de cuius. In questo caso il legittimario può comunque impugnare il testamento, attraverso la cosiddetta azione di riduzione, con la quale il quale il legittimario può rivalersi contro legittimari e donatari per recuperare la quota che gli spetta per legge. In questo modo l’azione di riduzione consente al legittimario di recuperare il valore che è stato sottratto alla sua quota con trasferimenti di denaro o altri beni trasferiti ad altri soggetti. Questi ultimi, rappresentati da eredi e legatari, sono tenuti alla restituzione del bene o del controvalore in denaro.

Naturalmente, nel caso in cui vi sia una più soggetti legittimari, ciascuno di essi potrà agire nei confronti degli altri eredi e legatari, per recuperare la parte mancante dalla propria quota.

L’impugnazione del testamento fondata sulla lesione della quota di legittima consente di agire per il recupero di un proprio diritto e agisce sul testamento viziato, consentendo il ricalcolo delle quote ereditarie. Bisogna precisare che l’impugnazione del testamento va contro le volontà del de cuius, nonostante il testamento rappresenti l’espressione più alta di autonomia privata.

Il termine di prescrizione ordinario per l’azione di riduzione è fissato in dieci anni, che inizia a decorrere dalla data di apertura della successione, nel caso in cui vi siano donazioni, e dalla data in cui il beneficiario accetta l’eredità, negli altri casi.
Ove il giudice abbia dichiarato l’inefficacia delle disposizioni lesive, sia essa totale o parziale, allora il legittimario dovrà essere reintegrato della quota di eredità spettante.

In qualunque caso, l’azione di riduzione è subordinata alla mediazione ereditaria obbligatoria. Dunque, l’azione di riduzione potrà essere esperita soltanto nel caso in cui venga messo in atto un tentativo di conciliazione e mediazione per la suddivisione ereditaria. Solamente nel caso in cui questo non vada a buon fine, allora l’azione di riduzione potrà essere presentata dinanzi al Tribunale competente.

L’onere probatorio, in questi casi, ricade sul legittimario che agisce in riduzione, il quale dovrà individuare la quota disponibile e l’eventuale quota di riserva e, di conseguenza, calcolare l’entità della lesione.

Se vi trovate ad affrontare le complessità legate alla gestione di una successione ereditaria, è essenziale affidarsi a professionisti esperti nel campo. Lo Studio Legale Crivello offre un servizio completo e qualificato per guidarvi attraverso ogni aspetto del procedimento di divisione ereditaria, partendo dalla valutazione dei beni alla loro distribuzione, fino alla risoluzione di eventuali controversie tra gli eredi.

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Cos’è la captazione testamentaria https://www.studiolegalecrivello.it/successione-e-eredita/cose-la-captazione-testamentaria/ Tue, 14 Nov 2023 13:43:35 +0000 https://www.studiolegalecrivello.it/?p=8493 La captazione testamentaria consiste nell’aggiramento della volontà altrui con il quale taluno abbia indotto con dolo il de cuius a […]

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La captazione testamentaria consiste nell’aggiramento della volontà altrui con il quale taluno abbia indotto con dolo il de cuius a redigere un testamento in modo divergente dalla sua reale volontà. La Suprema Corte ha precisato la definizione di captazione nel seguente modo: “la captazione consiste nel creare nel testatore la fallace convinzione di determinare spontaneamente e liberamente la propria volontà“.

Il dolo nella captazione testamentaria

L’art. 624 del Codice Civile afferma che “La disposizione testamentaria può essere impugnata da chiunque vi abbia interesse quando è l’effetto di errore, di violenza, o di dolo. L’errore sul motivo, sia esso di fatto o di diritto, è causa di annullamento della disposizione testamentaria, quando il motivo risulta dal testamento ed è il solo che ha determinato il testatore a disporre. L’azione si prescrive in cinque anni dal giorno in cui si è avuta notizia della violenza, del dolo o dell’errore“.

Un testamento perciò può essere viziato dal dolo, qualora il testatore sia stata tratto in inganno e raggirato con astuzie e artifizi a causa della sua debolezza psico fisica o infermità mentale.
La captazione è quindi volta ad orientare il suo volere per provocare una falsa rappresentazione della realtà. Non sono semplici suggerimenti o consigli, ma una vera e propria condotta fraudolenta.
In molteplici casi tale condotta viene messa in atto dalle persone che circondano il testatore, ormai debole e gravemente compromesso nella propria capacità di discernimento, isolandolo e circuendolo.

Rilevanza civile e rilevanza penale

È opportuno sottolineare che la condotta del deceptor, inteso come il soggetto che inganna, può avere rilevanza anche penale, in quanto la vittima può trovarsi in precarie condizioni fisiopsichiche.

Oltre agli effetti civili della captazione testamentaria che si traducono nell’annullabilità del testamento, si può affiancare l’aspetto penale. L’art. 643 del Codice Penale, afferma che la circonvenzione di incapace si configura nell’abuso dello stato d’infermità o deficienza psichica di una persona, anche se non interdetta o inabilitata, inducendo la medesima a compiere un atto che comporti un effetto giuridico dannoso per lei o per altri, a cui può aggiungersi l’aggravante della minorata difesa, di cui all’art. 61 n. 5 c.p.

Le prove dirette di captazione testamentaria, possono risultare di difficile reperimento e possono essere influenzate notevolmente, manipolate o celate dalle persone che circondano il testatore e con cui lo stesso trascorre la giornata. È necessario dimostrare che si siano usati mezzi fraudolenti che hanno tratto in inganno il testatore e orientato la sua volontà nel senso voluto dal deceptor.

La prova della captazione, afferma la Cassazione, può avere anche natura presuntiva, ma essa deve comunque fondarsi su fatti certi, che consentano di identificare e ricostruire l’attività captatoria e la conseguente influenza determinante sul processo formativo della volontà del testatore. Dunque, in assenza della dimostrazione dei suddetti mezzi fraudolenti, non è consentito confondere (e sostituire) questi ultimi con (la prova di) atteggiamenti di piaggeria, blandizia e affettuosità, i quali, sebbene appaiano eticamente discutibili, tuttavia, non integrano la previsione di legge (Cass. 11.04.2017 n. 9309.)

Ed ancora la Corte di Cassazione nella sentenza n. 30424 del 17.10.2022 ha enunciato il seguente principio di diritto:

“la disposizione testamentaria può dirsi effetto di dolo, ai sensi dell’art. 624 c.c., comma 1, allorché vi sia prova dell’uso di mezzi fraudolenti che, avuto riguardo all’età, allo stato di salute, alle condizioni di spirito del testatore, siano stati idonei a trarlo in inganno, suscitando in lui false rappresentazioni ed orientando la sua volontà in un senso verso il quale non si sarebbe spontaneamente indirizzata; l’idoneità dei mezzi usati deve essere valutata con criteri di larghezza nei caso in cui il testatore, affetto da malattie senili che causano debolezze decisionali ed affievolimenti della consapevolezza affettiva, sia più facilmente predisposto a subire l’influenza dei soggetti che lo accudiscono o con cui da ultimo trascorrono la maggior parte delle sue giornate. Dette valutazioni costituiscono comunque apprezzamenti di fatto non sindacabili in sede di legittimità, se non nei limiti di cui all’art. 360 c.p.c., comma 1, n. 5″’.

La presenza del dolo determina quindi l’annullabilità del testamento, mentre la circonvenzione di incapace, ove dimostrata, ne provoca la nullità.

L’annullabilità assoluta

Nel caso in cui il testamento venga annullato per dolo, si parla di annullabilità assoluta.

L’annullabilità assoluta deriva quindi da vizi della volontà e di forma oppure si ha in caso di soggetti interdetti, infermi, o momentaneamente incapaci di intendere e di volere.

L’azione di annullabilità si prescrive in cinque anni: nel caso di incapacità di testare o di vizi di forma, decorre dal giorno stesso in cui è stata data esecuzione, nel caso di vizi di volontà, decorre dal momento in cui è stato rilevato l’errore, il dolo o la violenza.

Interessati e quindi titolati ad impugnare il testamento sono tutti coloro che ritengono di essere stati danneggiati dal testamento che abbia “leso” eventuali loro aspettative ereditarie e, quindi, oltre agli eredi cosiddetti “legittimari” (coniuge, ascendenti e discendenti in linea retta del testatore), gli altri eredi legittimi (parenti del defunto entro il VI grado) o, comunque, chi ritenga di avere subito una lesione dei propri diritti successori.

Tramite l’impugnazione del testamento si può ottenere l’annullamento o la dichiarazione di nullità integrale o parziale del testamento stesso, a seconda dell’illecito che verrà riscontrato.

È pertanto consigliato redigere un testamento con l’aiuto di un avvocato che fornirà un’assistenza legale nel rispetto delle norme che disciplinano il testamento olografo, per evitare incertezze sulle modalità espressive e soprattutto discriminazioni tra eredi legittimari.

L’avvocato può svolgere quindi un ruolo preventivo mirato alla formazione di un atto valido a tutti gli effetti, nonché un ruolo valutativo ex post, ovvero dopo l’apertura della successione, svolgendo un’attività di interpretazione delle clausole testamentarie, attività di conciliazione e negoziazione per definire e risolvere liti tra eredi cercando di evitare azioni giudiziarie. Laddove invece sospetti o rilevi la presenza di errore, violenza o dolo, come nella fattispecie della cosiddetta captazione testamentaria, l’avvocato esperto in successione procederà, per conto degli interessati, con l’impugnazione del testamento stesso.

Per contattare il Dott. Stefano Crivello ed avere ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito web dello Studio Legale Crivello.

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Cos’è la successione legittima https://www.studiolegalecrivello.it/successione-e-eredita/cose-la-successione-legittima/ Thu, 28 Sep 2023 09:24:20 +0000 https://www.studiolegalecrivello.it/?p=8481 La successione legittima consiste nell’insieme di norme che permettono di identificare i soggetti beneficiari del patrimonio di un defunto nella […]

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La successione legittima consiste nell’insieme di norme che permettono di identificare i soggetti beneficiari del patrimonio di un defunto nella situazione in cui quest’ultimo non abbia lasciato disposizioni testamentarie. In poche parole, una successione legittima avviene quando il defunto non ha lasciato nessuna volontà scritta in merito alla destinazione del proprio patrimonio ereditario. La legge, nel tutelare alcuni soggetti legati da un vincolo familiare con il defunto, lascia comunque la libertà di decidere a chi lasciare i propri beni e averi dando validità legale al testamento. Ma anche quando non esiste alcun testamento, ad esempio a causa di una morte improvvisa, la legge regola comunque le modalità e stabilisce quali debbano essere i beneficiari del patrimonio lasciato dal defunto.

I beneficiari dell’eredità

Chi sono gli eredi legittimi nel caso in cui il defunto non abbia redatto un testamento?

La legge stabilisce con precisione l’ordine dei soggetti chiamati a beneficiare della successione legittima: il coniuge, il convivente unito civilmente, gli attuali discendenti, gli ascendenti, collaterali, parenti di grado inferiore e, infine, lo Stato.

Successione legittima: il coniuge

La legge pone il coniuge, insieme ai figli, nella prima posizione dell’elenco di coloro che possono beneficiare della successione. Qualora a concorrere alla successione con il coniuge ci sia un figlio, il patrimonio ereditario si divide in parti uguali tra questi due eredi. Nel caso di due o più figli il ridimensionamento del patrimonio per il coniuge viene calcolato in formula proporzionata. Nella situazione in cui ci siano degli ascendenti del defunto, ovvero i genitori, la spettante quota sarà equivalente ai due terzi dell’intero patrimonio. Ovviamente, in mancanza di questi ultimi soggetti, il coniuge sarà unico beneficiario. Anche il coniuge separato beneficia, per legge, dell’eredità. In caso di divorzio, però, decade da ogni diritto successorio. Il convivente ha diritto alla successione legittima? Per comprendere bene in che modo la legge si esprime in tal senso, è bene chiarire la differenza tra unione civile e convivenza di fatto. L‘unione civile è una convivenza che è stata regolarizzata e ha tutte le caratteristiche tipiche di un matrimonio tradizionale. Pertanto, in caso di decesso di un soggetto unito civilmente, l’altro convivente potrà beneficiare della successione alla pari di un coniuge. La convivenza di fatto è una convivenza tra due maggiorenni la cui unione è principalmente di natura affettiva e non è vincolata da un’unione civile o matrimoniale. La convivenza di fatto può essere dimostrata al Comune di residenza per mezzo di un’autocertificazione che attesta la convivenza delle due persone in un unico indirizzo anagrafico. In quest’ultimo caso, i diritti del convivente in termini di successione sono maggiormente limitati. La legge stabilisce che il convivente in vita ha diritto a continuare ad abitare nella medesima casa dopo la morte del convivente proprietario della residenza per una durata che non superi i 5 anni. Inoltre, la legge stabilisce che il convivente in vita ha il diritto di beneficiare del contratto di locazione della casa di residenza.

Gli altri beneficiari della successione

Oltre al coniuge e i figli che, come abbiamo visto, godono di una posizione privilegiata, sono previsti altri ordini di priorità allorquando non siano presenti questi familiari. In questo caso, vengono presi in considerazione gli ascendenti e i collaterali del defunto, ovvero i genitori, le sorelle e i fratelli, nonché i discendenti di questi ultimi. Chiaramente, lo ripetiamo, questa successione avviene nel caso in cui il defunto non abbia avuto figli. La legge, tuttavia, specifica la differenza tra fratelli germani (stessi genitori) e fratelli unilaterali (uno dei due genitori è diverso). Questi ultimi beneficeranno della metà della quota che spetta ai fratelli germani. Il terzo ordine include i collaterali che vanno dal terzo al sesto grado. Qualora non ci siano altri successibili di grado superiore, questi potranno beneficiare della successione. In tutti i casi, la successione non avviene tra parenti che appartengono ad un grado che va oltre il sesto. Nel caso in cui non ci siano successori di nessun ordine o grado di parentela, l’eredità viene devoluta per legge allo Stato.

Successione legittima: quali aspetti pratici bisogna tener in considerazione?

Nei paragrafi precedenti sono stati chiariti i principi legali basilari su cui si poggia la successione legittima. Ma cosa bisogna fare in termini di procedure pratiche? Di norma, qualora venga alla luce un testamento, avvocati o notai sono le figure principali alle quali rivolgersi per avviare le procedure del caso. Che dire se, però, dovesse mancare un testamento e, quindi, si dovesse procedere ad una successione legittima? La prima cosa da fare è ricostruire l’intero asse ereditario, ovvero l’insieme di beni mobili ed immobili, debiti e crediti del defunto. Per stabilire tutto questo è preferibile affidarsi a professionisti esperti nel campo. Una volta stabilita la composizione dell’asse ereditario, è necessario valutare se sia conveniente accettarlo o rifiutarlo. Dopo l’accettazione o il rifiuto dell’eredità, si procede alla determinazione delle quote spettanti ai coeredi. Entro un anno, a prescindere dalle eventuali rinunce delle quote ereditarie, è obbligatorio presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate. Dopo aver effettuato la registrazione della dichiarazione di successione presso l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate, è necessario inoltrare la richiesta di voltura catastale per prendere possesso degli eventuali beni immobili presenti nell’asse ereditario. Un avvocato che segua l’intera procedura di successione può rivelarsi una scelta decisiva per orientare le pratiche nella giusta direzione e accorciarne la tempistica. Una professionalità che potrai trovare rivolgendoti allo Studio Legale Crivello, che risponderà a qualsiasi domanda riguardante le questioni legate all’eredità.

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