
Quando sorge una problematica di carattere legale che interessa l’attività imprenditoriale, per ricevere consulenza e tutela l’azienda si rivolge a una figura professionale specifica, l’avvocato d’impresa.
In questo articolo esamineremo le peculiari competenze di questo professionista e i criteri da seguire in fase di selezione del profilo adeguato alle diverse esigenze aziendali.
Figura professionale e ruolo dell’avvocato d’impresa
Gli studi legali possono implementare le proprie competenze attraverso l’acquisizione di precise conoscenze che permettano di gestire controversie rientranti nei diversi campi del diritto: nella fattispecie, l’avvocato d’impresa si occupa di tutelare gli interessi giuridici dell’azienda, affiancando a questo ruolo esecutivo un’attività di prevenzione dei rischi legati all’inesatta applicazione delle norme di legge o alla loro violazione.
In tutti i casi di questioni legali, infatti, diventa necessaria – e, talvolta, indispensabile – una consulenza specifica offerta da un professionista che si pone come “partner” dell’azienda e compie uno studio preliminare delle potenziali criticità provenienti dalle attività imprenditoriali.
Spesso, oltre ad assumere il suo ruolo “istituzionale”, che lo porta ad agire tempestivamente per fronteggiare gli imprevisti di carattere giuridico, il professionista delegato si occupa anche di identificare le situazioni che possono favorire lo sviluppo dell’azienda, elaborando soluzioni che favoriscano il corretto andamento dell’attività, ottimizzando i processi di produzione e la gestione delle risorse.
Nelle competenze dell’avvocato d’impresa può rientrare anche il controllo sui rapporti con i fornitori e la clientela, la redazione di contratti, la pianificazione di strategie aziendali, il compimento di azioni volte al recupero crediti e la conduzione dei passaggi generazionali.
Avvocato e giurista d’impresa: differenze formali e sostanziali
Diversamente dall’avvocato d’impresa, che ha un ruolo definibile come “esecutivo”, il giurista d’impresa è un professionista che, nel contesto aziendale, si affianca al direttore generale o all’amministratore delegato: grazie alle sue conoscenze avanzate nel campo del diritto civile e commerciale, svolge un ruolo di supporto nello svolgimento di compiti concreti ed è dotato (oltre che della laurea in giurisprudenza), di una specializzazione che gli permette di vantare le hard skills necessarie in campo manageriale.
La scelta del giurista d’impresa si basa, quindi, proprio sulla consapevolezza delle sue competenze aumentate, che lo qualificano come esperto nell’analisi e nella definizione delle politiche societarie, oltre che nella gestione degli affari legali.
Si tratta, infatti, di una figura che non solo tutela gli interessi giuridici dell’azienda, minimizzando i rischi delle attività svolte connessi a questioni di legalità, ma valuta – in via preventiva – le conseguenze di ogni movimento aziendale, sia nel breve sia nel lungo periodo.
Il suo intervento, oltre a offrire il necessario supporto nella definizione delle vertenze, ha carattere attivo sui processi decisionali e nel settore della contrattualistica.
La differenza con l’avvocato d’impresa è, quindi, di carattere sostanziale: mentre il primo è un professionista abilitato all’esercizio della professione forense, regolarmente iscritto all’Albo, il giurista d’impresa non possiede questi requisiti formali e svolge soltanto attività legale stragiudiziale nell’interesse del datore di lavoro, nei confronti del quale assume una posizione simile a quella degli altri impiegati.
In via del tutto intuitiva, all’interno delle dinamiche aziendali interne, le due figure possono coincidere in capo all’avvocato d’impresa e il libero professionista può possedere competenze tipiche del giurista, svolgendo un ruolo attivo anche in tema di gestione dell’azienda e delle risorse umane.
Perché rivolgersi a un avvocato d’impresa
Ogni attività aziendale dovrebbe tenere presente l’opportunità di rivolgersi all’assistenza dell’avvocato d’impresa, dato che quest’ultima può favorire:
- la prevenzione, riduzione ed eventuale risoluzione delle occasioni di conflitto;
- la conversione di una crisi in potenziale opportunità;
- lo svolgimento delle attività aziendali nel rispetto della disciplina di settore;
- la tutela e la difesa dell’azienda nel caso di coinvolgimento in un contenzioso legale.
L’assistenza dell’avvocato d’impresa, inoltre, si può estendere alla creazione di accordi proficui ed efficaci, alla tutela della privacy aziendale, nonché all’elaborazione di un “Modello Organizzativo e di Gestione” ai sensi del D.Lgs. 231/2001, costituito da protocolli di regolamentazione della struttura e dell’attività mirati a prevenire la commissione di illeciti penali.
L’avvocato per eredità, esperto in materia di successioni e passaggi generazionali
Un settore del diritto civile estremamente tecnico e complesso è quello relativo alle successioni, contenuto nel Libro II del Codice civile (artt. 456-809).
Si tratta di un settore normativo talmente articolato da essere composto da istituti giuridici sui generis che richiedono competenze legali specifiche.
Anche in campo imprenditoriale, come negli altri settori della vita, le consuete occasioni di applicazione delle norme previste per la successione mortis causa, coinvolgono fattori economici e aspetti emotivi delle parti interessate; il supporto professionale di un avvocato successione si rivela essenziale anche nell’ipotesi del passaggio generazionale delle imprese familiari, nella risoluzione delle problematiche legate all’insorgere di cause ereditarie e nella prevenzione di futuri contenziosi legati alla ripartizione dell’asse patrimoniale.
Il campo operativo dell’avvocato di diritto successorio
In materia ereditaria, il professionista delegato svolge la sua attività sia prima sia dopo l’apertura della successione, ma è soprattutto nella prima fase del procedimento che si rivela essenziale l’intervento di un avvocato dotato di competenze tecniche peculiari, legate al campo di applicazione delle norme in materia.
In qualsiasi momento, infatti, ci si può rivolgere ad un avvocato esperto in diritto ereditario per ricevere supporto nella redazione del testamento olografo e assicurare a tale documento piena validità ed efficacia legale.
Ma non solo: un professionista esperto in diritto ereditario assiste le parti regolando il passaggio generazionale di una impresa, per esempio utilizzando lo strumento contrattuale del “patto di famiglia”, con il quale trasferire l’azienda o le partecipazioni sociali.
Dopo l’apertura della successione, l’avvocato eredità si occupa delle relative questioni burocratiche, come la presentazione della dichiarazione telematica di successione, assiste le parti interessate in caso di impugnazione del testamento nullo o annullabile, di rinuncia alla quota ereditaria o di accettazione con beneficio d’inventario, procede alla composizione extra giudiziale delle liti insorte tra gli eredi.
Sempre nell’ambito delle attività legali di sua competenza, il professionista di settore può interpretare le clausole testamentarie, proporre l’azione di riduzione in caso di lesione della quota di legittima, richiedere all’autorità giudiziaria la nomina di un curatore dell’eredità giacente o assumere egli stesso tale ruolo.
Se viene instaurata una vertenza che abbia per oggetto la successione di un’azienda, l’avvocato può assistere in giudizio una delle parti coinvolte ma, anche prima che si proceda, può svolgere attività di negoziazione e conciliazione, definendo la lite al di fuori delle aule giudiziarie.
L’attività dell’avvocato d’impresa nel recupero dei crediti esigibili
Quando un’azienda pretende da terzi il pagamento di un debito, ma non riesce a ottenerlo, interviene l’avvocato recupero crediti, che agirà attivando una procedura volta a riscuotere il corrispettivo dovuto.
Non è raro, infatti, che nel corso dell’attività d’impresa si verifichino circostanze in cui non si riesca a riscuotere le somme relative all’erogazione di beni o servizi, un’ipotesi che può causare all’azienda un grave danno di natura non solo economica ma anche d’immagine, facendone calare il prestigio e la considerazione da parte della clientela fidelizzata e risultando controproducente anche nei rapporti commerciali in divenire.
In questi casi, il professionista incaricato di procedere al recupero del credito si occuperà di avviare un procedimento attraverso il quale richiedere il pagamento del capitale, degli interessi dovuti e dal rimborso delle spese affrontate per lo svolgimento dell’intera procedura.
La consulenza di un avvocato per recupero crediti è essenziale anche per evitare di commettere errori di valutazione negli incassi degli insoluti aziendali e per tenere sotto controllo la tempistica di un eventuale ricorso alla magistratura.
Come agisce un avvocato per recupero crediti
Molto spesso le aziende utilizzano l’istituto del recupero crediti per ottenere il pagamento delle fatture emesse in seguito alla fornitura di beni o servizi: trattandosi di una procedura complessa e articolata, l’affidamento all’attività di un professionista del settore diventa pressoché indispensabile.
Se è vero che risulta indispensabile farsi assistere da un avvocato recupero crediti quando si è già instaurato un giudizio, è consigliabile, anche in fase stragiudiziale, rivolgersi a uno studio legale specializzato così da giungere alla risoluzione della controversia con esiti positivi in tempi più rapidi rispetto a quelli conseguenti all’azione giudiziaria.
In quest’ambito, il professionista incaricato si occupa di riscuotere il credito in nome e per conto del cliente: per farlo, valuterà la reale sussistenza e l’entità dell’obbligazione e il relativo diritto del creditore a ottenere la prestazione dovuta.
A questo scopo accerterà la presenza dei presupposti richiesti dalle norme per il recupero crediti, ovvero:
- l’esistenza di un “credito certo, liquido ed esigibile” (ex art. 525 del codice di procedura civile);
- l’identità del debitore e del creditore;
- l’incontestabilità del diritto del creditore;
- la sussistenza dell’insolvenza del debitore;
- la consistenza della somma dovuta;
- la validità dei titoli a fondamento della pretesa creditoria.
Dopo la diffida, ovvero la lettera di costituzione in mora inviata al debitore, può tentarsi una composizione bonaria della vertenza attraverso la negoziazione assistita: qualora il tentativo di conciliazione dovesse avere esito negativo, l’avvocato si rivolgerà al giudice competente, avviando la vera e propria fase di contenzioso.
Se l’autorità giudiziaria accoglie la domanda, l’esecuzione del provvedimento emesso viene seguita dal legale che curerà la notifica dell’ingiunzione al debitore e procederà ad assistere il cliente anche nell’eventuale fase esecutiva, ovvero quella di merito conseguente all’opposizione del debitore.
Come ottenere la consulenza specifica di un avvocato d’impresa
Specializzato in diritto privato e aziendale, lo Studio Legale Crivello svolge attività di consulenza e assistenza alle aziende, sia in sede stragiudiziale sia nella fase davanti all’autorità giudiziaria.
Contattando lo studio è possibile consultare un avvocato d’impresa e richiedere al professionista la formulazione di un parere, giungendo sempre alla scelta della soluzione più adatta al problema.